L’attuale reddito di cittadinanza resterà in vigore fino a luglio 2023. Dal 2024 sarà sostituito dall’assegno di inclusione. Chi sono i percettori del reddito che possono continuare a ricevere la prestazione fino alla fine dell’anno e chi lo perderà a fine luglio? L’INPS con la nuova circolare pubblicata il 12 luglio fornisce ulteriori chiarimenti in merito a questo aspetto e alle altre novità introdotte dalla Manovra.

Reddito di cittadinanza verso l’addio

Le nuove disposizioni del Rdc- Photo Credits Micromega
Le nuove disposizioni del Rdc- Photo Credits Micromega

L’INPS con la nuova circolare, pubblicata sul sito il 12 luglio 2023, fornisce una panoramica degli interventi e delle modifiche apportate dalla Legge di Bilancio 2023 alla disciplina del reddito di cittadinanza. L’ultima Manovra, infatti, ha previsto all’articolo 1 comma 313 a partire dal 2024, l’abolizione del sussidio istituito nel 2019 con la legge n. 4 per contrastare la povertà e l’esclusione sociale, modificandolo profondamente per l’anno in corso. Nel 2023 la prestazione è riconosciuta a chi ne ha diritto per un massimo di 7 mensilità anziché 18 e comunque non oltre il prossimo dicembre.

A chi spetta fino a dicembre e a chi no?

Nel documento, l’INPS fornisce alcuni esempi per comprendere meglio chi può continuare a beneficiare della misura fino alla fine dell’anno e quando, invece, si applica la riduzione. Il nuovo limite di 7 mesi non si applica ai nuclei familiari in cui sono presenti minori, persone con disabilità o con almeno sessant’anni di età. Questi continueranno a ricevere regolarmente la prestazione, fermo restando il limite di fruizione al 31 dicembre 2023. Inoltre, i beneficiari tra i 18 e i 29 anni che non hanno conseguito il diploma di maturità devono iscriversi e frequentare percorsi di istruzione di primo livello per adulti. Il diritto al sussidio, poi, decade nel caso in cui il beneficiario rifiuti la prima offerta di lavoro presentata e non più al terzo o al secondo rifiuto come in precedenza.

Riduzione della spesa del Rdc nel 2023

“L’autorizzazione di spesa per il reddito di cittadinanza viene ridotta di 958 milioni di euro per l’anno 2023″. Questo è ciò che ha scritto l’Inps in una circolare sulle norme sulla misura inserite nella legge di Bilancio per il 2023. “Le economie derivanti dalla soppressione dell’autorizzazione di spesa per il Reddito di cittadinanza viene abolito dal 1° gennaio 2024. Rideterminate al netto dei maggiori oneri previsti per la misura dell’assegno unico e universale, confluiscono, da tale data, nel Fondo per il sostegno alla povertà e per l’inclusione attiva di nuova istituzione presso il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali”.

Giulia Simonetti

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