Coppia d’oro della televisione e del cinema. Duo comico sbilanciato e aggraziato. Sono Dean Martin e Jerry Lewis. Uno, con la sua classe e padronanza, è la voce di “That’s amore”, la canzone dichiarazione all’Italia. L’ altro, una macchietta naturale, con i tic e le movenze impacciate. C’è una data precisa: 24 luglio 1956. Il giorno della fine del loro sodalizio artistico. Sembra, per motivi personali e irreparabili.

Dean Martin e Jerry Lewis, il crooner e il clown

Dean Martin e Jerry Lewis, foto da YouTube
Dean Martin e Jerry Lewis, foto da YouTube

Ciò che vedeva il pubblico, in un’epoca di grande odio, era l’espressione degli occhi di Dean mentre mi guardava dare di matto. Era l’espressione dei miei occhi mentre lo guardavo cantare ed essere così perfetto. Non potevi fingerlo. E la gente lo vedeva. All’istante. Lo sentiva dal di dentro“. Così, con queste parole in un tripudio d’affetto e sincerità, Jerry Lewis parla dell’amico Dean Martin. È il 25 luglio 1946, quando Dean si esibisce per la prima volta in coppia con Jerry al “Club 500” di Atlantic City. È Lewis che decide di far debuttare l’amico approfittando dell’assenza di un attore. Dopo dieci anni (la coincidenza della data lo testimonia), e 16 film insieme, avviene l’impensabile: uno sbilanciamento dei ruoli cinematografici a sfavore di Martin, provoca la divisione della coppia.

Un italiano dell’Ohio e un ebreo del New Jersey. Entrambi con origini abruzzesi. Dean Martin, pseudonimo di Dino Paul Crocetti (Martin deriva da Martino, cognome della madre molisana, mentre suo padre è un barbiere originario di Montesilvano, Pescara), trovava i tempi perfetti nel compagno Jerry. La spalla meno probabile che potesse trovare. Più che copioni scritti a tavolino, c’è la complicità nella gestualità e nell’interazione. Famosa la gag di Lewis con uno scimpanzé che fuma, beve e gioca a carte. Lui è figlio di attori di vaudeville, sempre in giro al loro seguito per tournée. Da dove apprende i segreti del mestiere.

Storia del 24 Luglio 1956

I due artisti firmarono un contratto con la Paramount Pictures per una serie di film. “La mia amica Irma” di George Marshall (1949), “Hollywood o morte!” (1956), “Irma va a Hollywood”, “Il sergente di legno”, “Quel fenomeno di mio figlio”, “Attente ai marinai”, (tutti di Hal Walker tra il 1950 e il 1951). “Il caporale Sam”, “Il cantante matto”, “Occhio alla palla”, “Più vivo che morto”, “Il nipote picchiatello” e “Mezzogiorno di fifa”, (tutti di Norman Taurog, tra il 1952 e il 1955). “Morti di paura” e “I figli del secolo” di George Marshall (1953-54), “Il circo a tre piste” di Joseph Pevney (1954), “Artisti e modelle” e “Hollywood o morte!” di Frank Tashlin (1955-56). Diventano anche conduttori di programmi televisivi, come il varietà di successo “The Colgate Comedy Hour” (1950).

Il 24 luglio 1956 la coppia annuncia la separazione nel corso di uno show al Copacabana di New York. Nonostante varie offerte e proposte, la loro rottura è definitiva. La divisione viene anticipata il 19 giugno del 1956 da James Bacon della Associated Press con le seguenti parole: “Dean Martin che vuole vivere come Bing Crosby e Jerry Lewis che vuole essere Charlie Chaplin, il prossimo mese chiuderanno formalmente la loro collaborazione multimilionaria“. Forse gelosie, insopportabili rivalità. Ma a Dean, pare aver sempre meno spazio. Nonostante, da sempre calmo e modesto, dica di se: “Vestito con lo smoking, sono una star. In abiti normali, non sono nessuno“. Secondo insinuazioni dei periodici, Martin non era altro che una marionetta nelle mani del genio Lewis. Insieme, “The King of Cool” e “Picchiatello“, questi i soprannomi, hanno liberato l’America del secondo Dopoguerra, rendendola sognante tra le risate. L’amicizia leale, il sentimento fraterno è riassunto nel libro scritto da Jerry Lewis: “Dean & Me – Una storia d’amore“.  

Dean e Jerry, That’s amore

I due si incontrarono vent’anni dopo la separazione. Succede a Las Vegas dove Jerry Lewis sta conducendo Telethon ‘76. Dopo aver cantato presentò Frank Sinatra e, a sorpresa, invitò sul palco Dean Martin. Ed il loro fu un abbraccio molto forte. Jerry Lewis racconta di essere andato al funerale di Dean Martin, e in quell’occasione dice al caro Frank Sinatra: “Amico mio, abbiamo perso un pezzo da novanta“. E lui rispose: “Non l’abbiamo perso, Dio l’ha solo spostato da un’altra parte”

Federica De Candia

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