Squid Game sarà anche stato un fenomeno di cultura pop, ma non bisogna mai sottovalutare la possibilità che il suo sequel possa procedere in una brutta direzione..e rovinare tutto. Che si tratti di Mass Effect 3 o di Game of Thrones, un brutto finale può minacciare i piani di un franchise. Il nono episodio di Squid Game è stato nominato per un Outstanding Writing Emmy, ma non è stato esente da critiche.
Squid Game: “Non sapevamo quale scegliere tra due diversi scenari per il finale”
In un’intervista rilasciata a Entertainment Weekly un paio di mesi dopo la prima (e il finale), Hwang ha dichiarato: “Non sapevamo quale scegliere tra due diversi scenari per il finale”. La versione alternativa prevede che Seong Gi-hun (Lee Jung-jae) dai capelli rossi salga sull’aereo diretto a Los Angeles, il che avrebbe rappresentato una risoluzione più felice e decisa. Avrebbe anche cambiato completamente Squid Game.
Senza dubbio, il nono episodio, “One Lucky Day”, è un cambio di rotta rispetto agli otto precedenti, che avevano catturato l’immaginazione globale con un ritmo incalzante e colpi di scena scioccanti. Al contrario, troviamo il nostro eroe Gi-hun oscurato dalle sue esperienze di perdita e, in ultima analisi, di vittoria, non più l’amabile e ottimista pasticcione che controbilanciava l’orrore intorno a lui. Ha vinto il premio in denaro, ma ha perso l’amico Cho Sang-woo (Park Hae-soo) e persino la madre, morta durante la sua assenza.
È possibile che la continuazione di Squid Game segua il modello di True Detective, la cui seconda stagione ha avuto un tempo di sviluppo inferiore a quello della prima. L’antologia della HBO si sta ancora riprendendo dal secondo episodio, che è stato, senza dubbio, un duro reset della storia. I semi di una trama più ampia sono innegabilmente presenti nella prima stagione di Squid Game, soprattutto per quanto riguarda il personaggio del detective e il funzionamento dietro le quinte del gioco, ma ci sono anche semi tematici. Se la prima stagione di Squid Game è una vetrina dei problemi alla base dei sistemi capitalistici, la seconda è perfettamente impostata per esplorare le potenziali soluzioni, nel modo violento e moralmente compromesso che il cinema coreano ha già fatto innumerevoli volte.
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