“C’è un attacco politico contro la CGIL e contro il suo segretario. Un fatto gravissimo, mai successo prima che arriva da un governo che ha paura di chi la pensa diversamente” Così Maurizio Landini durante la conferenza stampa di ieri, venerdì 22 settembre convocata nella sede nazionale della CGIL a Roma. “Con molta pacatezza sappiamo che la storia parla per noi. – ha aggiunto il segretario generale della CGIL – E vogliamo ribaltare il concetto: con i nostri 5 milioni di iscritti, con la manifestazione del 7 ottobre siamo noi che vigiliamo sul governo, su quello che fa o non fa, per difendere gli interessi dei lavoratori”
Il leader Cgil ha espresso quindi un “giudizio negativo” sull’ultimo incontro che si è svolto ieri con il governo a tema inflazione. “Siamo difronte a chiacchiere e slogan per misure che riguardano una minoranza di persone”, a “un provvedimento spot” ha affermato il leader Cgil. “Su molti punti non ci hanno risposto, – ha proseguito – non hanno detto quali provvedimenti conferemeranno, ci dicono che ci sarà un buono benzina e stanno facendo un accordo con la distribuzione ma non è vincolante, è lasciato alla decisione dell’impresa. E’ una cosa non in grado di affrontare il problema del caro prezzi”. Landini ha elencato le varie richieste sindacali, dalle risorse per il rinnovo dei contratti della Pa, al taglio strutturale del cuneo, alle pensioni, al fondo affitti, al codice appalti, agli infortuni sul lavoro su cui “non ci sono state risposte”. “Il 90% delle nostre proposte non viene accolto”, ha concluso.
Pronta la risposta della ministra Calderone: “Certamente da parte del Governo non c’è nessuna intenzione di vigilare sul sindacato in quanto tale, anzi siamo assolutamente con consapevoli che il principio della libertà sindacale deve essere tutelato. il caso di spece è una cosa diversa”, ha detto all’Ansa la ministra Marina Calderone, replicando al segretario della Cgil. “Non usiamo gli atti di sindacato ispettivo, perlomeno le risposte del ministro del lavoro, che sono risposte che si basano su fatti, per fare delle valutazioni politiche”, ha rispostp. In casi come il question time di mercoledì, in Parlamento, “ho l’obbligo di non essere reticente”
CGIL, Landini contro il Governo
“Di fronte a un paese che è in una situazione drammatica il principale partito di maggioranza, usando ricostruzioni giornalistiche sommarie, presenta una interrogazione e il governo risponde dicendo che vigilerà sulla Cgil. Questo è un fatto gravissimo, mai successo”. Il riferimento è al licenziamento dell’ex portavoce del segretario Massimo Gibelli, il quale con un’intervista aveva denunciato di essere stato licenziato attraverso l’utilizzo delle prescrizioni normative del Jobs act, tanto avversato proprio dalla Cgil.
La notizia aveva portato all’interrogazione parlamentare del capogruppo a Montecitorio di FdI Tommaso Foti e alla risposta della ministra del Lavoro Elvira Calderone che durante il question time di ieri ha spiegato: “Il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali vigilerà sulla vicenda segnalata e, come per tutti i datori di lavoro, verranno svolti gli opportuni controlli di legge”. Una risposta tutto sommato neutra che ha però fatto infuriare Landini che durante la conferenza stampa è entrato anche nel merito. “Abbiamo deciso di sopprimere il ruolo del portavoce e il contratto con la persona che lo ricopriva. Lo abbiamo fatto rispettando le norme e il contratto giornalistico, il Jobs act non c’entra niente”. Qualcuno però, subito dopo, prova a chiedere al segretario se a Gibelli non potesse essere affidato un altro ruolo. Ecco che Landini s’inalbera un’altra volta: “Non c’è un’altra funzione come la sua. Aveva quelle condizioni, non posso metterlo a fare fotocopie”.