Sappiamo che Emma Bonino ha avuto per qualche anno due figlie in affido. Successivamente, però, ha preso una decisione molto dolorosa, quella di separarsi dalle figlie adottive, perché ha riconosciuto di non potersi impegnare “per sempre”. L’esperienza di Emma Bonino è stata molto toccante, secondo quanto viene raccontato nel libro di Myrta Merlino. La leader radicale aveva deciso anni fa di occuparsi di due bambine abbandonate, in modo da offrire loro il suo affetto. Ma questa esperienza non è andata avanti per molto tempo, visto che alla fine Emma Bonino ha preso una decisione importante e difficile.
Emma Bonino, quando ha preso in affido le due bambine, ha cercato sempre di trovare un equilibrio tra il ruolo di madre adottiva e le responsabilità che la sua attività professionale richiedeva. Si è impegnata molto per affrontare le difficoltà della vita di ogni giorno, tra la carriera e la maternità.
Ad un certo punto, però, è arrivato il momento in cui Emma Bonino ha dovuto fare una scelta dolorosa. Nonostante il dolore che ha provato, ha deciso di separarsi dalle due bambine, permettendo che trovassero un’altra sistemazione che potesse garantire loro una maggiore stabilità negli anni, una stabilità che lei non si sarebbe sentita di garantire alle piccole. Ha spiegato di non essere capace di pensare al “per sempre” e per questo ha preso una decisione molto dolorosa, dimostrando allo stesso tempo l’amore e la voglia di garantire alle bambine una vita serena.
Emma Bonino non ha un marito. La donna, tuttavia molto riservata sulla sua sfera privata, ha avuto due relazioni sentimentali con i militanti radicali Marcello Crivellini e Roberto Cicciomessere. Le motivazioni per cui non sia mai convolata a nozze, tuttavia, rimangono ancora oggi un mistero. La donna vive da oltre trent’anni in una casa nel rione romano di Trastevere. Vive in una minuscola mansarda e gode di una vista spettacolare su Roma.
La politica italiana di origini piemontesi, Emma Bonino, è membro del Partito radicale dal 1975. La donna, figura leader anche per il femminismo italiano è tra le fondatrici del Centro d’informazione sulla sterilizzazione e sull’aborto. Il suo partito si chiama +Europa. Si tratta di un partito politico italiano di orientamento europeista e liberale, nato dalla fusione fra i Radicali Italiani e il movimento Forza Europa, che si è presentato con una propria lista elettorale alle elezioni politiche italiane del 2018. Dal 2022 è federato con Azione.