Coco rido è un gioco di carte da tavolo, simile a “cards against humanity” ma ha alcune differenze per le quali molte donne lo stanno criticando: vediamo meglio quali sono le motivazioni.
Esistono molti giochi giochi simili a “Cards Against Humanity” (che conosciamo più o meno tutti). Questi giochi rientrano generalmente nella categoria dei giochi da festa (party game), nella sottocategoria dei giochi da tavolo. Tutti questi giochi sono progettati per essere divertenti, partecipativi e spesso, come nel caso che andremo ad analizzare, anche provocatori. La caratteristica che voglio esplorare in questo caso è l’umorismo, legato alla creatività e alla capacità di adattarsi alle risposte degli altri giocatori.
Coco rido: i suoi “antenati”
Immagina un mazzo di carte che contiene domande o affermazioni scomode: il tuo compito è rispondere con le risposte più ridicole e provocatorie che ti vengono in mente. È un mix di umorismo nero, sarcasmo e creatività, ma non è detto che questo possa piacere a tutti. Questi giochi sono come una porta sul lato selvaggio dell’umorismo, ma serve fare attenzione, perché la scorrettezza politica potrebbe fare capolino e portare con sè anche qualche conseguenza meno “giocosa”.
La “politically incorrectness” ovvero il “politicamente scorretto” è come un gatto di schrödinger dello humor: potrebbe essere simpatico e irriverente o potrebbe essere sgradevole e inopportuno, ma purtroppo non lo sai finché la battuta non viene detta e ascoltata da tutti coloro che sono con te. Va quindi detto che questi giochi non si tirano indietro quando si tratta di sfidare i confini dell’umorismo. Alcune carte potrebbero far alzare un sopracciglio o due, con battute audaci che affrontano argomenti tabù. Certo, l’obiettivo non è offendere davvero, ma per alcune persone queste battute che sembrano “solo scherzi” potrebbero creare situazioni interne di imbarazzo o anche molto peggio.
Pensiamo a “Apples to Apples”, “What Do You Meme?”, “Superfight” e “Exploding Kittens” che sono tutti cugini selvaggi di “Cards Against Humanity”. Ognuno di loro ha il proprio stile unico, ma uno spirito comune: divertire ma soprattutto stupire e geenrare reazioni estreme. Cercherò, non necessariamente riuscendoci, di tracciare un confine tra queste due reazioni. Il gioco di cui voglio parlare però è un altro: Coco rido.
Coco rido non piace ad alcune donne: la “rape culture” insista nel gioco (forse)
Coco rido si descrive come: il primo gioco per adulti, pensato da adolescenti e prodotto da bambini. Il gioco ha un funzionamento molto semplice:
- ogni giocatore ha 11 carte bianche per ogni mano
- uno dei giocatori legge ad alta voce una carta blu che contiene una frase con una parola mancante
- gli altri giocatori scelgono una carta per riempire la frase con la parola mancante
(in modo che la combinazione sia la più “divertente” possibile)
Qualche informazione sulla “rape culture”
Ecco, forse per alcuni utenti certe combinazioni non sono divertenti per niente. La “rape culture” è (in breve) un concetto che denota un ambiente sociale in cui la violenza sessuale è normalizzata o minimizzata. Questa cultura permea aspetti della società in cui le idee, le immagini, i mezzi di comunicazione e le interazioni quotidiane contribuiscono a creare un clima in cui la violenza sessuale è tollerata o giustificata. Ormai è diffusa la “piramide della violenza”. Ovvero quel concetto secondo cui alla base di gesti estremamente violenti come lo stupro si trovino micro-aggressioni o micro-espressioni di stampo misogino o Patriarcale che noi usiamo anche senza pensarci a volte. Le autrici femministe hanno ampiamente discusso e analizzato la rape culture, esaminandone le radici, gli impatti e le sfide nel contrastarla:
- Susan Brownmiller (Contro la nostra volontà: Uomini, donne e stupro)
- Roxane Gay (Not that bad: Resoconti dalla cultura dello stupro)
- Andrea Dworkin (che analizza la relazione tra pornografia e violenza sessuale)
- e la cara Angela Davis che mette “a sistema” la violenza contro le donne in modo intersezionale. Quindi come parte di un sistema di forze legato anche al capitalismo, al colonialismo e all’oppressione di classe.
Quindi sappiamo che anche azioni che ci sembrano “innocue” o “distanti” dalle atrocità che poi vengono effettuate contro i corpi e l’autodeterminazione delle donne. Queste cose possono causare una sorta di “effetto farfalla” che poi alla fine lede i nostri corpi e la nostra autodeterminazione.
Come funziona Coco rido e perchè non piace alle donne:
“Coco rido” è un gioco da tavolo fatto di umorismo nero, ma forse la sua criticità deriva soprattutto dalle combinazioni che offre. Mi spiego: il gioco si basa su carte contenenti affermazioni o situazioni di cui alcune critiche. Ma ciò che lo distingue è la libertà che offre ai giocatori nella creazione di combinazioni “scorrette”. Il tutto fino a portare alla critica femminista che questo articolo vuole portare.
Ogni giocatore riceve un mazzo di carte e ha il compito di creare le combinazioni che siano divertenti o “audaci”. La particolarità sta nel fatto che non esiste una regola rigida riguardo alle combinazioni “scorrette”. La decisione su quanto audace o provocatorio sia il gioco dipende totalmente dalla creatività e dalla discrezione del giocatore. “Cocorido” quindi contiene (perchè sì, li contiene) ma non impone contenuti offensivi: li lascia alla scelta dei giocatori. Questa flessibilità consente di adattare l’esperienza di gioco al tono del gruppo, evitando situazioni scomode o potenzialmente offensive. L’umorismo del gioco è guidato dalla libertà decisionale dei giocatori, riflettendo l’idea che ciò che può essere divertente per alcuni potrebbe non esserlo per altri. Ma può, o meglio “deve”, esistere una certa consapevolezza e rispetto per i confini etici?
La mia conclusione (personale):
Alcune carte hanno un contenuto molto “forte” anche da sole: si parla chiaramente dello stupro, violenza sessuale di gruppo, abuso. In un periodo delicato come questo forse (dopo il femminicidio Cecchettin, che è solo uno dei tanti che quest’anno sono avvenuti) si poteva evitare un gioco simile. Purtroppo le donne sono quanto mai sotto stress e una certa paura si insinua in tutte noi,. La paura cresce dopo ogni notizia di un femminicidio, uno stupro, un rapimento o “misteriose” sparizioni di ex mogli, ex fidanzate, etc.
In una società liberale e democratica non si può fare censura, ma forse un pizzico di consapevolezza non guasterebbe. Si può ridere di tante cose (e nessuno impedisce a nessuno di ridere anche di situazioni estremamente critiche, purchè sapendosi distanziare nello humor dall’apologia ovviamente). La questione è: ma sarà davvero necessario comprare un gioco come Coco rido (considerato quante donne sono spaventate) in questo Natale?
Maria Paola Pizzonia, Autore presso Metropolitan Magazine