Ormai se ne parla da diversi anni: il Blue Monday è il giorno più triste dell’anno. Ma cosa succede, e come è nato? Ma soprattutto, esiste? Tutte le curiosità sul presunto giorno blu, dove regna la tristezza.
Blue Monday: esiste davvero?
Il blue monday è il “lunedì blu“, dove blu significa triste. E il termine infatti indica il giorno più triste dell’anno. Questa ormai ricorrenza nasce da un comunicato stampa del 2005 di una compagnia di viaggi. Che aveva coinvolto lo psicologo statunitense della Cardiff University Cliff Arnall, per stabilire l’esistenza di una giornata più triste dell’anno. Ed è proprio il Dottor Arnall che nel 2005 svolse dei complessi calcoli, fino a ricavare un’equazione che teneva in considerazione alcune variabili. Come, ad esempio, condizioni meteorologiche, tempo trascorso dalle festività natalizie, il fallimento dei buoni propositi di inizio anno, la capacità di gestire i propri debiti, scarsa motivazione personale, necessità di agire.
Si scoprì poi che in realtà era una studiata operazione di marketing per convincere quanti più potenziali clienti possibili a viaggiare per combattere questa tristezza. Questo perché le prenotazioni, al fine delle vacanze natalizie, cominciavano a calare drasticamente. Inoltre, l’Università di Cardiff e l’intera comunità scientifica presero le distanze dal blue monday. Dichiarando solennemente che non esiste, e che la depressione è ben altro. Il Professor Dean Burnett aveva infatti affermato: “La vera depressione clinica (al contrario di una crisi post-natalizia) è una condizione molto più complessa che è influenzata da molti fattori, cronici e temporanei, interiori ed esterni. Ciò che è estremamente improbabile (cioè impossibile) è che vi sia un insieme di fattori esterni che causano depressione in un’intera popolazione nello stesso periodo, ogni anno.”
Come combattere la tristezza?
Che sia una trovata pubblicitaria o meno, questo determinato periodo dell’anno coincide con il calo, anche drastico, del tono dell’umore. Tanto che lo stesso Arnall aveva cercato la sua formula per il giorno più felice dell’anno, sviluppata in questo caso per la Walls ice cream. Le variabili erano: l’importanza di trascorrere il tempo all’aperto, il contatto con la natura, il potenziale per interazioni sociali, i piacevoli ricordi d’infanzia; la temperatura e l’eccitazione per le vacanze. Dopo attenti calcoli è venuto fuori che il 18 giugno sarebbe il giorno più felice dell’anno, ma la comunità scientifica anche in questo caso prende le distanze.
In ogni caso, gestire le emozioni spiacevoli e il calo del tono di umore che si registra ad inizio anno dopo le festività può non essere facile. Ecco alcuni accorgimenti per affrontare queste emozioni: coltivare le relazioni più significative, stabilire degli obiettivi realistici e lavorare, un passo dopo l’altro, per raggiungerli, accogliere i momenti di tristezza senza avere paura delle proprie emozioni, prendersi cura del proprio benessere fisico e psicologico. per poter mettere in pratica questi consigli, un percorso psicologico potrebbe essere molto utile.
Marianna Soru
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