Un test del Dna depositato in tribunale che potrebbe dare una svolta ad un processo, e non solo. È quello portato nell’aula del tribunale penale di via D’Azeglio a Bologna dai legali di Flavia Borzone e Flavia Colosimo: le due, madre e figlia, da tempo sostengono che l’imprenditore Tonino Lamborghini sia il padre non solo delle due figlie riconosciute, Elettra e Ginevra, ma anche di Flavia.
La madre della ragazza, Rosalba Colosimo, ha raccontato ai microfoni di Live – Non è la D’Urso la sua versione dei fatti: “Quando ho conosciuto Tonino avevo 17 anni, è stata una lunga storia e lui non era sposato. Il nostro è stato un incontro fortuito alla fermata dell’autobus. Ma non mi sentivo alla sua altezza. Finisce la storia e io mi sposo. Lui mi ricontatta e gli dico che sono sposata, lui vuole rivedermi. Ci vediamo a Venezia e gli dico che non volevo essere per lui un’avventura. Lui mi dice che le sue avventure duravano tre giorni, così ci cado come una pera cotta e continuo a frequentarlo. Sono rimasta incinta nel 1987. La love story sarebbe nata prima dell’incontro fra Lamborgini e Luisa Peterlongo, l’attuale moglie e madre dei suoi figli: Elettra, Lucrezia, Ferruccio, Flaminia e Ginevra. All’epoca Rosalba era molto giovane e sposata con un altro uomo, ma decise comunque di tenere la bambina. “La prima persona che ho informato è stata lui e mi disse non ti permettere di abortire – ha raccontato -. Subito dopo disse rimarrà il nostro segreto a vita, queste parole non una di più e una di meno“.
Flavia Borzone, ecco chi è la presunta sorella di Elettra Lamborghini
Solo molti anni dopo ha scelto di raccontare tutta la verità sul suo legame con l’imprenditore, svelando alla figlia la loro laison. La D’Urso ha raccontato che Flavia, pronta a scoprire tutto sul suo vero padre, ha raggiunto Bologna per incontrare Tonino Lamborghini, aspettandolo fuori dai suoi uffici.
“Lui tentennava – ha detto la madre parlando del loro incontro – […] poi mano mano è andato sempre in crescendo. Alla fine lei ha detto che voleva sapere la verità, lui ha detto che io sono una cretina perché non mi dovevo permettere di dire una cosa del genere e turbare certi equilibri. Mia figlia veramente con il cuore in mano gli ha fatto capire che non vuole i soldi, ma solo sapere la verità“.
Flavia fa l’estetista e vive a Napoli, ha 31 anni e già qualche tempo fa aveva rivolto un appello alla presunta sorella Elettra Lamborghini per incontrare Tonino. “Elettra, mettiti nei miei panni e aiutami a sensibilizzare tuo padre – aveva scritto in una lettera pubblicata su Nuovo -. Vorrei parlare con lui e scoprire la verità”.
“Credo sia l’unica via possibile. Ho provato tante volte a contattare Tonino Lamborghini privatamente – aveva spiegato -, senza coinvolgere né avvocati né giornali, ma da lui non ho avuto risposta. Ho pure contattato sua moglie, ma mi ha risposto che lui non voleva avere alcun colloquio con me”.
In tv e su una rivista di gossip Flavia Borzone aveva dichiarato di essere la sorellastra dalla cantante Elettra Lamborghini: sarebbe nata da una presunta storia tra sua madre, la cantante lirica partenopea Rosalba Colosimo, e Tonino Lamborghini. L’imprenditore bolognese, figlio dell’imprenditore Ferruccio Lamborghini (fondatore dell’omonima azienda automobilistica) aveva negato il tutto, vincendo una causa civile contro le due per diffamazione.
Lunedì, come racconta il Quotidiano Nazionale, è arrivato il colpo di scena in tribunale, dove le due Flavia hanno testimoniato davanti al giudice Anna Fiocchi. Come riferisce il Corriere di Bologna, davanti al giudice Bonrzone ha raccontato dell’unico incontro avuto con Lamborghini nel 2019. “Da tempo quando mia madre e quello che pensavo essere mio padre litigavano, sentivo mia madre dire «non t’impicciare perché Flavia non è figlia tua». Un giorno ho deciso di incontrare quello che mia madre mi aveva raccontato fosse il mio vero padre”.
Per questo l’11 febbraio del 2019 la ragazza da Napoli si reca a Funo di Argelato, dove incontra Tonino Lamborghini fuori dalla sede del museo Ferruccio Lamborghini. “Quel giorno mi ha confermato della relazione che aveva avuto con mia madre – il racconto di Flavia in aula– e che effettivamente avrei potuto essere sua figlia, ma ha detto che non si sarebbe mai sottoposto al test del Dna”