Il mondo del bio sa: il risciacquo acido è une delle migliori tecniche per lucidare i capelli. La sua genesi è nei rimedi della nonna, tra aceto, limone, o addirittura birra.
Cos’è il risciacquo acido?
Perché si dovrebbe fare? La struttura del capello capelli risente dei lavaggi effettuati con acqua corrente, quindi molto spesso acqua calcarea, o dei residui lasciati sia da prodotti di styling, che da shampoo e soprattutto balsamo. Questo rende gli stessi capelli spenti, opachi e soprattutto potenzialmente non in grado di accogliere i trattamenti che periodicamente facciamo. Che siano maschere o impacchi a base di erbe ayurvediche, ma anche erbe tintorie.
Inoltre, lo stress del capello dovuto a calore, smog, vento, va insomma ad “aprire” le squame del capello rendendolo spento e opaco. Il principio di questo trattamento è quello di richiudere queste squame, isolando la struttura del capello dall’attacco di calcare e residui di prodotti. Non è niente di troppo complicato o costoso, anzi: si tratta di un trattamento finale di qualche minuto che può migliorare sensibilmente la vostra chioma. Importantissimo è, tuttavia, non risciacquarlo. La tentazione è forte, ma così facendo si lava via il principio stesso.
Come fare?
La versione diy prevede di diluire pochissimo aceto o limone in un litro di acqua. In proporzione si tratta di circa un cucchiaio per litro di acqua. Le dosi sono comunque personalizzabili in base alla lunghezza dei capelli, e alla quantità di acqua necessaria per il risciacquo. Per essere certi del risultato si possono fare più prove, facendo attenzione a non esagerare con la parte acida, che può seccare i capelli.
Se invece manca il tempo per poter fare questo processo, in commercio esistono tantissimi prodotti specifici già pronti. Tra le marche tanti brand bio come Maternatura o Eterea, ma anche un piccolo brand come Centifolia. Ma anche grnadi marchi come L’Oréal o Kerastase si sono approcciati a questa tecnica. I prezzi variano dai 13 ai 26 euro: non resta che provare.
Marianna Soru
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