“A Quiet Place” e il rischio di un film sul silenzio

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Di Redazione Metropolitan

Questa è un’idea assurda al punto che, per caprine il successo, lo standard di riferimento sarebbe essere parodiati dal ‘Saturday Night Live’”. Queste le parole dello sceneggiatore Scott Beck che insieme a Bryan Woods ha scritto il soggetto e la prima sceneggiatura di “A Quiet Place”.

L’horror che ha conquistato il pubblico con un salto nel buio è un “originale esercizio che piega su se stesso il genere”, nelle parole di Owen Gleiberman di “Variety”. Un film basato sul silenzio. Un esperimento portato avanti con coraggio, tra gli altri, da un John Krasinski che, oltre a stare davanti e dietro la macchina da presa, ha anche lavorato da dietro la macchina da scrivere (metaforicamente parlando), rimettendo mano alla sceneggiatura.

Un horror che ha sfidato lo scetticismo delle majors e quell’Hollywood “rischiofobica”, come la definice “Vulture”. Il salto nel buio colpisce però il pubblico nel vivo e il 5 maggio 2018 il “Saturday Night Live” esce con un video satirico sul film che sta avendo un successo straordinario al botteghino. “A Quiet Place” avrebbe conquistato 338,6 milioni di dollari nel mondo.

Il rischio di un esperimento come “A Quiet Place”

L’industria del cinema oggi è tesa ad intercettare il potenziale commerciale del prodotto cinematografico: punta su grandi star, trame accattivanti, grandi effetti speciali e il bombardamento continuo del pubblico con immagini, parole, suoni che possano tenere alto il livello dell’attenzione. In questo contesto il film di Krasinski sembra un investimento a perdere.

Il film era rischioso a ogni livello. Si comincia a leggere [la sceneggiatura] e: ‘Oh, non c’è dialogo’. L’idea era così originale!” racconta Andrew Form che, insieme a Brad Fuller, ha fondato la casa di produzione Platinium Dunes che ha creduto nel film. “Ed eccoci che arriviamo agli studio con John e diciamo: ‘Questo è il tipo su cui stiamo scommettendo per recitare, scrivere e dirigere questo film per noi. Stiamo puntando tutto su di lui. Devi darci fiducia. Non ti deluderemo.’

Il capitale di rischio iniziale si moltiplica con la concentrazione di più ruoli nella sola persona di John Krasinski. Star alla sua terza direzione di un film, privo di esperienza col genere horror/thriller, si trova ad essere co-autore, attore, accanto alla sua compagna di vita Emily Blunt, e regista.

Il banco di prova

A febbraio 2018 la squadra viene a sapere che il film  stato selezionato per il Texas’s South by Southwest Film Festival. Il film ancora non era concluso e viene scelto proprio per essere la première di apertura del festival.

Krasinksi finisce di ultimare gli effetti speciali a 18 ore dalla prima proiezione pubblica della pellicola su cui si era così coraggiosamente scommesso. Come riporta “Vulture”, Beck ricordando quella sera ammette che “è stato un rischio folle da prendere, per alcuni aspetti, ma allo stesso tempo era la scelta più rischiosa da fare con un film rischioso”.

La platea ama il film. Di conseguenza la Paramount non può che rendersi conto del potenziale (sì, economico) dell’operazione di Beck e Woods e investe in modo massiccio nella sua promozione. Il resto è storia: una nomination agli Oscar 2019 per il miglior montaggio del suono, una calda accoglienza dal pubblico e da buona parte della critica, un sequel uscito a giugno 2021 e un terzo film già annunciato per marzo 2023.

Debora Troiani

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