Metropolitan Today

L’accordo di Dayton sancì la fine della guerra in Jugoslavia

Il “Metropolitan Today” dedica oggi il suo spazio “alla fine della guerra in Jugoslavia” del 1995. Era il 14 dicembre del 1995 quando, a Parigi, le potenze mondiali posero la firma sul General Framework Agreement for Peace. Questo passerà alla storia come “l’accordo di Dayton“. Accordo in realtà avvenuto in Ohio, in novembre. Ciò determinò la divisione della Jugoslavia e la nascita degli stati indipendenti di Slovenia, Croazia, Bosnia ed Erzegovina, Serbia e Montenegro. Queste ultime due si separarono definitivamente nel 2006.

Finiva così, dopo 47 anni, la storia della più grande nazione della penisola balcanica e di quella più multietnica d’Europa, nata alla fine della Seconda guerra mondiale su iniziativa del maresciallo Tito, che ne fece una dittatura di stampo comunista. L’ascesa di leadership nazionaliste che miravano all’autonomia politica delle singole repubbliche federate fu agevolata dalla fine della guerra fredda e dalla caduta dei regimi comunisti. Le prime a raggiungerla furono Croazia e Slovenia nel 1991. L’anno dopo lo stesso tentativo avvenne da parte della Bosnia Erzegovina con un referendum.

Un militare durante la guerra in Jugoslavia photo credit: geo.tesionline.it
Un militare durante la guerra in Jugoslavia photo credit: geo.tesionline.it

Il genocidio e l’accordo di Dayton

Il risultato fu catastrofico perché spaccò il paese: da una parte le comunità musulmana e croata, dall’altra i serbo bosniaci. Il conflitto che ne scaturì provocò oltre 250.000 vittime e milioni di sfollati. Il peggio però doveva ancora arrivare e si scatenò in tutta la sua crudeltà con il genocidio perpetrato nella città di Srebrenica. Qui vennero aperti campi di concentramento per i non-serbi e distrutti i luoghi di culto musulmani. L’assedio della città di Sarajevo, non fu meno cruento e sanguinoso. Qui morirono più di 10.000 persone. L’intervento della Nato fu decisivo per la fine delle ostilità e favorì l’apertura dei colloqui di pace concretizzatisi con l’accordo di Dayton.

L’accordo diede un nuovo assetto politico istituzionale alla regione, ed in particolare a quella che sarà la Bosnia-Erzegovina, ridisegnando la cartina geopolitica dei Balcani. Nonostante la tregua, il clima politico nei Balcani rimase precario. La speranza di una pace duratura sfumò infatti appena l’anno dopo con lo scoppio di un violento conflitto in Kosovo, provincia della Serbia cui il presidente Milosevic aveva revocato lo status di autonomia, conclusosi nel 1999 con il riconoscimento dell’autonomia del Kosovo. Questa si trasformò in indipendenza solo nel febbraio 2008. Nello stesso anno avvenne l’arresto di Milosevic per crimini contro l’umanità.

di Loretta Meloni

Immagine di copertine (Guerra in Jugoslavia) photo credit:Co-ex.it

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