Addio al Reddito di Cittadinanza: ecco Mia, la nuova misura di sostegno

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Di Simona Alba

Il Reddito di Cittadinanza cambia e si sdoppia. Il Governo è pronto a varare Mia, Misura d’Inclusione Attiva, con tetto Isee ridotto e più controlli.

Il Reddito di Cittadinanza diventa Mia: ecco la nuova misura di sostegno

Giorgia Meloni e RDC – Ph Credit Open.online

Arrivano le prime anticipazioni dal Corriere della Sera sul destino del Reddito di Cittadinanza. Il Governo Meloni è pronto a varare Mia, ovvero Misura di inclusione attiva.
Nelle prossime settimane la ministra del Lavoro, Elvira Calderone, dovrebbe portare in Consiglio dei ministri il decreto legge per la riforma del reddito con una serie di novità. Cambia la durata del nuovo sostegno, cambiano i beneficiari con la divisione in due categorie con quote a scalare: occupabili e famiglie povere senza possibilità di lavorare.

Il sussidio dovrebbe essere diverso a seconda della situazione familiare sia per importo che per durata. Il quotidiano spiega che la Mia si potrà chiedere realisticamente dal primo settembre 2023. Chi oggi beneficia del reddito potrà continuare a prenderlo per sette mesi e nel 2023 potranno presentare domanda per la Mia. Che però sarà meno generosa. 

I beneficiari verranno divisi in due categorie. Le famiglie con persone non occupabili, quelle dove c’è almeno un minorenne o un anziano over 60 o un disabile; le famiglie con persone occupabili, dove non ci sono queste situazioni ma almeno una persona tra i 18 e i 60 anni di età.

Mia, nuovi importi e nuova durata

Per i nuclei composti da figure senza possibilità di inserimento nel mercato del lavoro l’importo base dovrebbe restare di 500 euro al mese, come nel Reddito. Aperta ancora discussione sulla quota aggiuntiva nel caso in cui il beneficiario debba pagare l’affitto. La stretta maggiore colpirà gli occupabili: l’assegno base verrà probabilmente ridotto a 375 euro.

Verrà poi applicato il famoso decalcate: la Mia non potrà più essere richiesta a ripetizione, come il Reddito. Per i nuclei senza persone occupabili, dalla seconda domanda in poi, la durata massima si ridurrà a 12 mesi. Prima di chiedere una nuova prestazione dovrà passare un mese. Per i nuclei con persone occupabili la Mia scadrà al massimo dopo un anno la prima volta e dopo sei mesi la seconda. 

Altra novità sta nella creazione di una piattaforma nazionale online che consentirà ai percettori di ricevere le offerte di lavoro. Questa sarà ritenuta congrua se in linea con la profilazione della persona occupabile. Inoltre la sede di lavoro dovrà essere nella provincia di residenza. La nuova riforma del sussidio dovrebbe portare a un risparmio complessivo di almeno 3 miliardi di euro.

Simona Alba

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