Alanis Morissette: l’eterna ragazzaccia del rock compie 50 anni

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Di Federica Checchia

«Isn’t it ironic?». Con la sua energia dirompente e l’aspetto da eterna ragazzina, le cinquanta candeline spente oggi da Alanis Morissette sono la dimostrazione pratica di quanto l’età sia soltanto un numero. La cantautrice canadese, naturalizzata statunitense, è certamente una delle voci più riconoscibili del panorama musicale oltreoceano e non, nonché una delle penne più sagaci. Le sue canzoni affrontano da sempre i temi più svariati, con una predilizione per i rapporti sentimentali. Rapporti che, tuttavia, non vengono mai descritti in modo banale o idealizzati, ma trattati per quello che sono, con incisività e, talvolta, rabbia e disincanto.

Vincitrice di ben sette Grammy Awards, è molto più di una diva anni Novanta. Incastonarla in un decennio, per quanto storico, sarebbe riduttivo per la sua carriera, che ha resistito agli urti del tempo e, anzi, ne è uscita rigenerata e rinnovata. Alanis non ha mai perso “lo zoccolo duro” dei suoi fans, ed è stata in grado di reclutarne di nuovi, più giovani, pronti a scoprirla.

Alanis Morissette: gli esordi e Jagged Little Pill

Cover di Jagged Little Pill, terzo album di Alanis Morissette

Nata a Ottawa il 1° giugno 1974, è figlia di insegnanti; il padre, Alan, ha origini franco-irlandesi, mentre la madre, Georgia, ha ascendenza ungherese. A dieci anni partecipa, insieme al fratello, allo show canadese You Can’t Do That on Television, superando le selezioni e apparendo spesso in TV. Nel 1987 pubblica un 45 giri autoprodotto che le permette di essere notata dal produttore Stephen Klovan. Recatasi a New York per incontrare alcuni dirigenti di case discografiche, ottiene nel 1990 un contratto con la MCA Records. L’anno successivo esordisce con Alanis, che diviene disco di platino in Canada. Ad esso segue Now is The Time, che ha però vendite molto modeste, e perde la collaborazione con la MCA.

La svolta, fortunatamente, arriva nel 1995, con l’uscita del suo terzo album in studio, Jagged Little Pill, una vera e propria autobiografia in musica. A produrlo, la Maverick Records, fondata da una certa Madonna. Lo stile è orientato verso l’alternative rock, con sfumature post grunge; i testi, invece, parlano di Alanis in tutte le sue sfaccettature. La musicista mette tutta se stessa nelle dodici tracce (più una versione bonus di You Oughta Know) che compongono l’opera. Si passa dalle infatuazioni (Head Over Feet) ai sogni di gioventù (Hand In My Pocket), ai paradossi della vita (Ironic), fino a You Learn, inno di speranza e amore universale. Jagged Little Pill è un successo, che scala le classifiche e le fa vincere numerosi premi, tra i quali i Grammy come Best Rock Album e Record of the Year. La ventunenne Morissette diventa, all’epoca, la più giovane artista di sempre ad aver ricevuto quest’ultimo riconoscimento.

Jagged Little Pill, da disco a musical

L’attività della cantante prosegue, alternando momenti di grande popolarità, costellati di hits, come Hands Clean, Everything e la cover di Crazy, brano di Seal, a periodi meno favorevoli. Oltre alla musica, si diletta nella recitazione, apparendo in serie quali Sex and the City o Nip/Tuck, ma anche in film, primo fra tutti Dogma (dove interpreta un Dio decisamente sui generis), e in spettacoli teatrali, come I monologhi della vagina.

Ed è forse proprio l’esperienza su un palcoscenico diverso a suggerirle, anni dopo, l’idea di riproporre il suo capolavoro in una nuova chiave. Nel 2018, infatti, a Cambridge fa il suo debutto Jagged Little Pill – The Musical, tratto dell’omonimo album. Il libretto è a cura della sceneggiatrice e blogger Diablo Cody, detentrice di un Premio Oscar grazie a Juno; la colonna sonora è di Glen Ballard e, naturalmente, di Alanis. Il musical arriva Broadway nel 2019, e riceve riscontri positivi da pubblico e critica, oltre che quindici candidature ai Tony Awards.

Il talento della songwriter senza peli sulla lingua ha dimostrato, dunque, si potersi adattare a svariate forme, mantenendo intatta la personalità forte e libera della Morissette. Potrebbe vivere di rendita e godersi la meritata fama, ma non lo fa e continua a mettersi in gioco. Non si piega alle esigenze di mercato, ma scrive, canta e dice quello che le pare, come le pare, sperimentando ed evolvendosi, ma rimanendo sempre fedele a se stessa. Dopotutto, come da lei affermato, in un pezzo intramontabile di tanti anni fa, «You live, you learn.».

Federica Checchia

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