È definitiva la condanna ad Alberto Genovese, protagonista, secondo i giudici, di una lunga sequenza di abusi sessuali perpetrati attraverso la distribuzione, durante numerosi festini, di alcol e sostanze stupefacenti. L’imprenditore condannato dovrà versare anche il risarcimento di 50mila euro alla 18enne vittima di questi abusi. Comminata a due anni e sei mesi la condanna per l’ex ragazza di Genovese, Sarah Borrusso. I pm sostengono con forza la teoria della “piena volontà” di Genovese nel perpetrare le violenze sessuali, con una strategia ormai accertata di adescamento delle vittime nella sua residenza. L’adescamento aveva quindi lo scopo acclarato di abusarne dopo aver somministrato sostanze psicoattive durante i suoi festini d’eccesso e abuso, descritti dal pubblico ministero Stagnaro come “un quadro di devastazione umana”.

L’imprenditore dei fatti di Terrazza Sentimento, Alberto Genovese, è stato condannato per violenza sessuale

Non hanno dubbi sulla condanna i pm Rosaria Stagnaro, Paolo Filippini e Letizia Mannella: Alberto Genovese avrebbe dunque agito con la piena volontà di abusare delle sue vittime, confermando l’aggravante ipotizzato dalle indagini. I pubblici ministeri avevano accusato Genovese di aver violentato una 23enne e una 18enne, oltre ad aver ceduto e somministrato sostanze stupefacenti. Il pm Stagnaro, oltre ad aver definito i festini un “quadro di devastazione umana” ha proceduto indicando nello specifico delle violenze il suo “modo di concepire la vita sessuale”. Non sarebbe quindi una semplice “perversione” la sua, quanto un modello sistemico di abuso, violenza, sopraffazione e inganno. Genovese avrebbe attratto le vittime grazie al suo successo di imprenditore. Lo stesso avrebbe quindi proceduto con l’imbastire “senza pudore” piatti di sostanze alteranti durante i suoi festini.

Alberto Genovese, arrestato nel 2020, ha ottenuto i domiciliari, che sta scontando in una struttura per ripulirsi dalle dipendenze dalle sostanze illecite. La difesa aveva puntato sull’assoluzione per i fatti avvenuti nella sua villa ad Ibiza e sull’ipotesi della seminfermità mentale, mentre sul minimo della pena per i fatti di “Terrazza Sentimento“, innegabili in quanto ripresi da una telecamera di sicurezza. E’ quindi la fine di un processo con rito breve che aveva sollevato le accuse e le indignazioni di moltissimi, vicini e lontani a Genovese, che dovrà far fronte alla riabilitazione dalla dipendenza e con la reclusione insieme.

Alberto Alessi

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