Alien: Covenant, l’ultimo capitolo della saga di Ridley Scott

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Di Stefano Delle Cave

Stasera sui Rai4 andrà in onda l’ultimo capitolo delle leggendaria saga fantascientifica “Alien” di Ridley Scott. Stiamo parlando del sequel di “Prometheus”, Alien: Covenant”. Oltre a questi due prequel Scott ne ha previsto un terzo che si sarebbe collegato direttamente al primo film cult “Alien”. Si intitolerà “Alien: Awakening”.

Alien:Covenant, androidi, uomini e neomorfi


“Alien: Covenant” è ambientato dieci anni dopo gli eventi di “Prometheus”. L’unico personaggio superstite del primo film è l’androide David 6,interpretato sempre da Michael Fassbender, il cui segnale radio sarà intercettato dalla nave in avaria Covenant. È l’inizio di uno scontro, su un pianeta inizialmente considerato adatto alla colonizzazione, tra essere umani e neomorfi. Si tratta di una nuova generazione di una razza aliena ideata da Scott per spiegare le origini del famoso xenomorfo della saga. Anche in questo caso però si assiste all’aberrante nascita della creatura , stavolta non dalla pancia, attraverso la gestazione in un corpo umano.

Il trailer di Alien Covenant

Alcune curiosità sul film


Le riprese di “Alien: Covenant” sono durate 74 giorni e sono state effettuate in parte a Sidney. Il film è la prima pellicola della saga di Scott senza il compianto direttore artistico H. R. Giger che aveva conquistato il grande regista con la sua inquietante raccolta di opere dal titolo“Necromicron”. Il titolo originale di questo lungometraggio era “Alien : Paradise Lost”. Un’idea presa dopo la decisione di far restare sia questo che “Promotheus lontani dal franchising “Alien”. Col cambio di approccio a questo film il titolo è stato sostituito con “Alien Covenant”.

Una scena del film

I riferimenti al cult Alien

In questo film non mancano riferimenti al primo film “Alien”. In una scena di “Alien: Covenant”, compare l’uccellino giocattolo che era già stato utilizzato all’inizio del primo cult. Inoltre Daniels, la donna secondo dell’equipaggio, pronuncia la battuta “Ti ho preso, figlio di pu**ana” , la stessa usata da Ellen Ripley nel primo “Alien” al termine del film.