Cinema

Almodóvar – Cruz: magico sodalizio del cinema europeo

Una delle coppie più solide del cinema contemporaneo è sicuramente quella formata dall’attrice Penelope Cruz e dal regista Pedro Almodóvar. Entrambi spagnoli di nascita, sono riusciti a trovare nella simbiosi artistica una luce che li ha fatti brillare fino ad illuminare anche Hollywood.

Almodóvar e Cruz: da Carne tremula a Todo sobre mi madre

Cruz Almodóvar © los angeles times

La prima pellicola di Almodóvar in cui Cruz recita è Carne tremula del 1997. Siamo negli anni 70 e la giovanissima attrice compare soltanto nelle prime scene. Penelope Cruz veste i panni di una prostituta che partorisce il suo bambino in una notte di gennaio, su un autobus che vaga per una deserta Madrid. É lei la madre di colui che sarà protagonista del film, Victor Plaza (Liberto Rabal).

Più ampio spazio viene concesso all’attrice nel film successivo di Almodóvar, Todo sobre mi madre del 1999, in cui interpreta uno dei ruoli più estremi della sua carriera. Qui Cruz è Rosa, una suora missionaria sieropositiva, incinta dell’ex compagno transgender della protagonista Manuela, interpretata da Cecilia Roth, altra musa del cinema almodovariano. Todo sobre mi madre è un film che tratta di donne che si confidano, si ingannano mentendo: è l’universo femminile a tutto tondo e che Almodóvar paragona al patio della sua fanciullezza.

I temi che sapientemente vengono affrontati in questo film sono certamente quello della maternità ferita, ma anche della singolarità di ogni donna e delle femminilità che sono molteplici e plurali. Poi, c’è la famiglia qui intesa come nucleo unito, spontaneo, basato prima di tutto sull’affetto. La famiglia non è soltanto quella biologica, è invece quella composta da persone che si vogliono bene e si prendono cura le une delle altre.

Volver: Penelope Cruz e la recitazione della maternità

In Volver una grandissima Penelope Cruz interpreta Raimunda, nominata agli Oscar come miglior attrice protagonista, ai Golden Globe come Miglior attrice in un film drammatico. Vincitrice del Premio Goya e, come già detto, premiata a Cannes per la Miglior interpretazione femminile insieme alle altre attrici del cast.

La Cruz interpreta, o meglio, si fonde totalmente con il personaggio di Raimunda e le dà vita e corpo. Il suo modo di recitare è estremamente fisico, naturale, disinvolto, palesemente ispirato alle dive del nostro cinema italiano neorealista. A vederla passeggiare tra le strade del barrio di Madrid, o tra le vie deserte di Almagro, accaldata e con uno sguardo profondamente mediterraneo, non può non farci tornare alla mente La ciociara di Sophia Loren, o Anna Magnani o, ancora, Claudia Cardinale. Leggendarie attrici dell’epoca d’oro del cinema italiano che hanno fornito un intenso archetipo della maternità di cui ancora il cinema degli anni Duemila fa tesoro.

Di nuovo Almodóvar- Cruz: Abrazos rotos e Los amantes pasajeros

Nel 2009 è la volta di Abrazos rotos in cui Penelope Cruz interpreta Magdalena Rivero, attrice che vive una relazione passionale e tormentata con il regista e sceneggiatore Mateo Blanco (Lluis Homar). La storia è dominata dalla fatalità, dal tradimento, dal senso di colpa e segnata da un incidente stradale in cui lei muore e lui perde la vista. Al film segue un cortometraggio, intitolato La concejala antropofaga, una sorta di spin-off di Chicas y Maletas, sfortunata pellicola di Mateo Blanco in cui Penelope Cruz alias Magadalena Riverso dimostra che cambiando semplicemente parrucca può essere sia Audrey Hepburn che Marilyn Monroe.

Evidente omaggio a Mujeres al borde de un ataque de nervios, il corto si rifà pure al trash dei primi film di Almodóvar, anche se conclude per essere coerente con il grande cineasta che è ormai diventato alle porte degli anni 10 di questo millennio.

Nel 2013 è tempo di leggerezza con la commedia Los amates pasajeros in cui la partecipazione di Cruz si limita ad un cameo iniziale nei panni di un’operaia dell’aeroporto di Madrid. Per la prima volta, la musa prediletta di Almodóvar è in coppia con un altro pupillo del regista manchego: Antonio Banderas.

Dolor y gloria e Madres Paralelas

Nel 2019 Cruz e Almodóvar tornano insieme per far volare alto la settima arte con Dolor y Gloria. Penelope interpreta una madre, Jacinta, che non è frutto della fantasia del regista, bensì coincide con Francisca Caballero, madre di del regista, alla quale lui era molto legato. Ciò che viene raccontato, il ruolo della madre, il suo rapporto con lei: tutto si rifà ad esperienze vissute da Pedro bambino in un periodo in cui la famiglia si trovò a vivere nella regione di Extremadura e a non galleggiare negli agi.

Il 2021 è la volta del settimo e – per ora – ultimo film insieme: Madres paralelas. Penelope Cruz interpreta Janis, una fotografa affermata che mentre si trova in una clinica di Madrid per partorire incontra Ana, un’adolescente ricoverata lì per lo stesso motivo. Tra le due donne, compagne di avventura nel diventare madri, si crea un legame consolidato dalla nascita delle due bambine, ma che evolverà in maniera simmetrica. Quest’ultima intepretazione nel regno di Almodóvar è valso alla sua musa la Coppa Volpi come Miglior attrice al nostro Festival del Cinema di Venezia.
Non abbiamo dubbi che i due, presto o tardi, torneranno a lavorare insieme e a ripopolare di personaggi e storie quel mondo magnifico chiamato cinema.

Giorgia Lanciotti

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