Amália Rodrigues, il misticismo degli anni di chi non ha età

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Di Redazione Metropolitan

Esistono figure apparse nella storia, al di fuori di ogni classificazione e seppur anch’esse in un settore, non confinate al proprio campo di competenza. Quando i generi artistici espongono le loro caratteristiche e il rumore finisce, persiste invincibile solo la sensibilità. Amália Rodrigues è stata la voce del Portogallo. La voce del dolore e della gioia di intere generazioni, fondendo classi sociali agli antipodi senza la volontà di piacere e di imporsi a tutti i costi. Amália è rimasta indelebile spontaneamente, come segnano il tempo i movimenti culturali o le rivoluzioni; diventando lei stessa la storia che scriveva.

Nacque il 23 luglio 1920 in una famiglia numerosa, Amália era solita però festeggiare il suo compleanno il 1 luglio. Fu allevata dai nonni materni nel quartiere operaio di Alcântara a Lisbona, nella regione della Beira Baixa. La Rodrigues abbandonò gli studi sin dalle elementari, iniziando a lavorare come venditrice di arance; sognando con le musiche nei cinema, cominciava quindi a modellare l’uso dello strumento che la natura le aveva regalato. La sua carriera iniziò nei piccoli locali utilizzando il cognome della madre: Rebordão. Ma a 19 anni, con l’aiuto di una zia si fece notare dal proprietario di uno di questi palchi sconosciuti facendo iniziare la sua leggenda.

jorna i-Sapo Amalia Rodrigues

Estranha Forma De Vida quella di Amália Rodrigues

Amália Rodrigues ebbe velocemente un vasto successo di pubblico e di cachet e veniva infatti pagata sin dagli esordi più di altre cantanti celebri dell’epoca. Si sposò dapprima contro il volere dei parenti, con un operaio virtuoso della chitarra Francisco Cruz ed in seguito con un ingegnere brasiliano César Séabra. Amália divenne presto nota come “a Alma do Fado” . Il Fado è un genere di musica popolare tipicamente portoghese, tradizionalmente fiorito tra Lisbona e Coimbra. Viene eseguito da una formazione musicale composta dalla voce (fadista) che dialoga con chitarra a 12 corde, accompagnati da viola o baixo. Dal latino fatum (destino) in quanto esso si ispira al tipico sentimento portoghese della saudade, raccontando i tempi della lontananza, della separazione, del dolore.

Il Fado e il successo internazionale

Grande differenza caratterizza il Fado di Coimbra, più colto e universitario ed in tono maggiore; rispetto a quello di Lisbona ispirato più alla malavita e al popolo e a cui si fa riferimento quando si parla di questo genere. La dittatura salazarista adoperò una censura nei testi facendo mutare il genere da anarchico a nazionalpopolare. Il Fado è comunque riconosciuto dall’UNESCO patrimonio intangibile dell’umanità dal 2011 e con la Rodrigues ne è l’esponente principale. Amália lavorò per il cinema e il teatro ma per i primi sei anni non incise un disco. Nel 1944 le fu affidato un ruolo accanto a Hermínia Silva nell’operetta Rosa Cantadeira, dove interpreta il Fado do Ciúme (Fado della gelosia). Ma è con il film Les amants du Tage che Amália Rodrigues conquista la fama di diva internazionale e l’approdo all’Olympia di Parigi.

L’evoluzione artistica di una voce unica e l’esilio

Con il musicista franco-portoghese Alain Oulman, la cantante avviò una splendida collaborazione rielaborando le musiche con i testi dei più grandi poeti portoghesi. Nel 1965 Amália Rodrigues partecipò al varietà “Chitarra Amore Mio” della RAI, dove si fece amare anche dal pubblico italiano. A metà degli anni settanta, la “Rivoluzione Dei Garofani” la prese a bersaglio e la discriminò per esser stata, pur senza colpa, un simbolo del Portogallo di Salazar. Amália, praticamente esiliata, intensificò le tournée all’estero fino al momento in cui scoprirà di essere affetta da un tumore. Pur riabilitata dopo dieci anni dal nuovo governo socialista, lasciò il palcoscenico e visse gli ultimi anni nella sua casa a Lisbona, dove morirà la mattina del 6 ottobre 1999.

DeviantArt Amalia Rodrigues

La figura iconica intrisa di misticismo

La voce de “La regina del Fado” evolverà negli anni, passando dal timbro cristallino della giovinezza a quello più grave e rugginoso della tarda età. Quasi che Amália Rodrigues avesse immagazzinato nella vocalità il dolore del vivere. In Lagrima, Estranha Forma De Vida, Povo que lavas no rio si riscontra il “Tudo isto è fado” diceva lei; Fado in quanto destino, fatalismo, melanconia, una forma sublimata di nostalgia che fa emergere un sentimento “cosmico”. Nel 1929 lo scrittore portoghese Fernardo Pessoa scriveva:

Il fado non è né allegro né triste, è la stanchezza dell’anima forte, l’occhiata di disprezzo del Portogallo a quel Dio cui ha creduto e che poi l’ha abbandonato: nel fado gli dei ritornano, legittimi e lontani...”

Il capo spesso coperto da un velo nero, come spesso si vestiva in completo. Amália Rodrigues aveva quella misteriosa e laconica aura intrisa di misticismo, che ha spesso accompagno alcune specifiche figure dell’arte. Una “Maria Addolorata” incarnata con una carriera attiva più di cinquanta anni, con centinaia di concerti in tutto il mondo ed almeno 170 LP pubblicati. Il pubblico era ammaliato dalla sua voce e dall’espressività delle sue interpretazioni al punto da non aver bisogno di capire il portoghese per captarne il messaggio. Innumerevoli sono le persone che si accostarono alla lingua ed alla cultura portoghesi.

La Vanguardia Amalia Rodrigues

Come ciò a cui faceva riferimento Carmelo Bene ; quando parlava dei pubblici delle più svariate nazionalità che venivano ai suoi spettacoli e senza capire una parola, essi si commuovevano per il suono. Anche per Amália fu lo stesso, attraverso l’infinita reversibilità e scoperta della sua voce, la cantante è ormai “un classico che non ha mai finito di dire quel che ha da dire” con le parole di Calvino. Ed ognuno ne scopre ogni giorno il valore rendendo questo, un anniversario di chi infondo non ha età alcuna.

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