Antonello Venditti, 10 canzoni del cantautore nato “Sotto il segno dei pesci”

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Di Redazione Metropolitan

Antonello Venditti, artista tra i più amati e popolari in Italia, è il protagonista della nostra playlist di oggi. Il cantautore e pianista romano ha appena compiuto 72 anni, cinquanta dei quali vissuti sul palcoscenico. In questo lungo arco di tempo, Venditti ci ha regalato un immenso repertorio di canzoni d’amore e di impegno politico e sociale. Rivediamo insieme una selezione di 10 suoi brani.

Antonello Venditti, canzoni per Roma e le donne

1 – Roma Capoccia (1972)

La romanità è un tratto distintivo dell’artista, così orgogliosamente legato alle proprie origini. Il primo dei tanti “atti d’amore” di Venditti verso la sua città, è stato composto all’età di appena 14 anni. Parliamo di Roma Capoccia, la canzone che ha regalato la notorietà a Venditti. Il brano è un singolo contenuto in Theorius Campus (1972), il primo e unico album in studio del duo De Gregori-Venditti.

Antonello Venditti, Roma capoccia (1972)

2 – Sotto il segno dei pesci (1978)

Sotto il segno dei pesci è un vero inno generazionale. Qui l’autore, nato appunto l’8 marzo sotto tale segno zodiacale, tenta di fare un bilancio sulla vita dei suoi coetanei, che hanno vissuto il ’68. Uomini e donne che vedono frantumarsi gli ideali di un’epoca e che devono fare i conti con l’amara realtà. Le persone citate nel brano (Marina, Giovanni) sono realmente amici di Venditti.

Antonello Venditti, Sotto il segno dei pesci (1978)

3 – Sara (1978)

Antonello Venditti ha scritto molte canzoni sulle donne. Uno dei più noti ritratti femminili del cantautore è Sara, altro singolo dell’album Sotto il segno dei pesci. Questa canzone parla di una ragazza madre, una studentessa alla quale il cantante ricorda: è stato solo amore, se nel banco non c’entri più.

Antonello Venditti, Sara

Antonello Venditti, tra impegno politico e amore

4 – E li ponti so’ soli (1973)

Cantata in dialetto romanesco, E li ponti so’ soli descrive la vita di una vecchia barbona romana. La canzone, appartenente all’album di debutto L’orso bruno (1973), è stata reincisa con un arrangiamento molto più scarno nel lavoro successivo, Le cose della vita.

Antonello Venditti, E li ponti so’ soli (1973)

5 – Questa insostenibile leggerezza dell’essere (1986)

Questa canzone è un “ritratto ambientale” tutto dedicato agli anni ’80 in piena esplosione, in versione italiana (e romana). Un periodo di fermento, di cambiamenti veloci, di nuove opportunità, della riscoperta delle buone cose della vita, dopo i pesanti anni ’60/’70. Il titolo della canzone cita l’omonimo libro dello scrittore boemo Milan Kundera.

Antonello Venditti, Questa insostenibile leggerezza dell’essere (Live)

6 – Ricordati di me (1988)

Con l’album In questo mondo di ladri (1988), l’artista torna in vetta alle classifiche come agli esordi. A trascinare il successo del disco, è soprattutto la romantica ballad Ricordati di me. La canzone descrive il ricordo dolceamaro di un amore finito e il desiderio del cantante di restare almeno nella memoria di lei. C’è anche la speranza in un eventuale rincontro: Lo sai o non lo sai/ Che per me sei sempre tu la sola/ Chiama quando vuoi basta un gesto forse una parola.

Antonello Venditti, Ricordati di me (1988)

7 – Tutti all’inferno (1995)

Com’è noto, Venditti è grande amico di un altro artista romano amatissimo, Carlo Verdone. I due si sono conosciuti ai tempi del liceo. Da allora sono rimasti sempre molto uniti e hanno anche collaborato artisticamente. Il cantautore ha inciso la colonna sonora del film “Troppo forte” (1986) e l’attore ha suonato la batteria in due album di Venditti, Venditti e segreti del 1986 e Prendilo tu questo frutto amaro del 1995. Da quest’ultimo disco è tratta Tutti all’inferno, che si apre proprio con l’inconfondibile voce di Verdone che esclama “Pentiti, suddito, pentiti!”

Antonello Venditti, Tutti all’inferno (1995)

Antonello Venditti, canzoni dell’ultimo ventennio

8 – Che tesoro che sei (1999)

Il cantautore romano ha scritto tantissime toccanti canzoni d’amore. Una delle più belle è Che tesoro che sei, contenuta nell’album Goodbye Novecento, del 1999. Qui Venditti parla del sentimento incondizionato verso l’altro: Anche se non fossi un angelo io non ti cambierei.

Antonello Venditti, Che tesoro che sei (1999)

9 – Che fantastica storia è la vita (2003)

Uno dei maggiori successi degli anni 2000 di Venditti è Che fantastica storia è la vita. Il singolo, facente parte dell’album omonimo pubblicato nel 2003, racconta quattro storie di altrettante persone, diverse tra loro ma tutte accomunate dalla forza di inseguire i propri sogni nonostante le avversità.

Antonello Venditti – Che fantastica storia è la vita (2003)

10 – Cosa avevi in mente (2015)

Il testo introspettivo di questo brano è attento al passato, o meglio, al presente come conseguenza delle scelte del passato. Eppure non suona per nulla nostalgico. La voce di Antonello è ancora energica ed il sound rockeggiante.

Antonello Venditti, Cosa avevi in mente (2015)

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A cura di Valeria Salamone

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