
Antonia Liskova, è legata al compagno e collega Gabriele Guidi, figlio d’arte di Catherine Spaak e Johnny Dorelli, con il quale presto convolerà a nozze.
L’attore sarà tra gli ospiti dell’ultima puntata settimanale di “Oggi è un altro giorno“, in onda dalle 14:05 su Raiuno. Classe 1977, la Liskova di origini slovacche arriva appena diciottenne in Italia lavorando dapprima come cameriera e poi dopo aver frequentato le passerelle e girato alcuni spot pubblicitari, debutta al cinema con “C’era un cinese in coma” film di Carlo Verdone nel 2000. La vediamo sul piccolo schermo tra i protagonisti della serie Incantesimo 6, e poi ancora in Tutti Pazzi Per Amore (dove subentra a Stefania Rocca), e poi ancora Il Cuore Nel Pozzo, Figli Strappati. Ottiene una candidature al David di Donatello per il film Riparo di Marco R Puccioni. L’esordio a teatro avviene nel 2012 con Il Gioco Dell’Amore E Del Caso.
Antonio Liskova, chi è il compagno Gabriele Guidi

Sulla sfera sentimentale la Liskova ha alle spalle un matrimonio celebrato nel 2010 con il chirurgo plastico di Jesolo, Luca Ferrararese che nel 2005 l’ha resa madre di Liliana unica figlia. La relazione si interrompeva nel 2012 e lo stesso anno incontrava nella sua vita un nuovo uomo, Gabriele Guidi. Regista e attore nato nel 1971, Guidi è figlio di Catherine Spaak e Johnny Dorelli, mostra una grande somiglianza con il celebre padre. Dopo una parentesi nel settore finanziario, si approccia al teatro producendo nel 2003 Lennon & John con Giampiero Ingrassia e Giuseppe Cederna: due anni dopo dirige la madre nella piece “Storie Parallele – Edith Piaf” Nel 2013 collabora con la compagna Antonia nello spettacolo “Nel nome di chi?”: anche Guidi è padre di una figlia avuta da una precedente relazione, Valentina.
Durante il lockdown l’attrice riceveva la fatidica proposta dal compagno, come confermava sulle pagine di “Oggi”:
È vero, c’è stata una proposta. E ho detto sì…Ma aspettiamo momenti più sereni per non rischiare nulla. Solo allora festeggeremo il matrimonio. Tanto non ho intenzione di lasciare Gabri per i prossimi cent’anni, quindi abbiamo tempo
Fonte Oggi
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