Anya Taylor-Joy: “Ho sofferto di attacchi di panico” per il mio aspetto fisico

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Di Marta Millauro

Dopo il suo successo nella serie tv NetflixLa Regina di Scacchi“, Anya Taylor-Joy si rivela al periodico inglese The Sun. Classe 1996, l’attrice ha saputo conquistare il pubblico grazie alla sua posata quanto eccellente interpretazione di Beth Armony, la giovane campionessa di scacchi dal passato difficile. Se sul piccolo schermo Anya appare determinata e sicura delle sue capacità da giocatrice e da donna, invece, nella vita reale c’è qualcosa che la rende fragile e traballante: il suo aspetto fisico.

“Non sono bella”: le parole dell’attrice

Seppur ad appena sedici anni approdi nel mondo della moda grazie alla scoperta di Sarah Doukas, la giovane ventiquattrenne racconta di non sentirsi assolutamente bella. Definisce il suo aspetto fisico “particolare e strano” e, se pur, in cuor sa che queste dichiarazioni possano risultare “idiote e patetiche“, come spesso le fa notare il suo ragazzo, non si vergogna a dirlo. Un complesso che non scompare nonostante il successo cinematografico. Al contrario, imbarazzata per la sua immagine riflessa nello schermo, l’attrice ha dichiarato: “Non vado al cinema a vedere i miei film. Preferisco vederli prima“.

E se c’è un ruolo per il quale Anya Taylor-Joy si è sentita particolarmente insicura è stato quello di Emma Woodhouse nell’omonimo film basato sul romanzo di Jane Austen. Un personaggio che le ha dato filo da torcere fin dall’inizio. Pronunciare con convinzione le battute “Sono bella, intelligente e ricca” dell’incipit ha comportato una sorta di crisi interiore. Non riuscendosi ad immedesimare nella bellezza della sua protagonista, l’attrice ha più volte pensato: “Sono la prima Emma brutta, non posso farlo“. Ed è proprio la convinzione di non possedere la bellezza cinematografica richiesta ad averle causato vari attacchi di panico durante le riprese.

Anya Taylor-Joy in “Emma” – Photo Credits: Everyeyecinema.com

Ritorno al passato

Insicurezze cha appaiono perpetrarsi fin dall’infanzia, come ha voluto ricordare la stessa attrice durante l’intervista. Nata in Florida, ma vissuta a Buenos Aires fino a 6 anni, ha dovuto poi affrontare un trasloco impegnativo che l’ha portata a Londra. Memore dell’ambiente in cui ha trascorso la giovane infanzia ha dichiarato: “L’Argentina era una landa verde, avevo cavalli e animali ovunque. Tutt’a un tratto mi ritrovo catapultata in una metropoli, non parlavo neppure la lingua inglese“.

Nella metropoli in cui era stata improvvisamente trasportata, Anya aveva perso qualsiasi punto di riferimento, non sapeva più chi fosse: “Sentivo di non appartenere a nessun posto: ero troppo inglese per essere argentina, troppo argentina per essere inglese e troppo americana per tutto. A scuola piangevo nei bagni, mi sentivo sola e isolata“. Nonostante le insicurezza Anya sulla schermo si fa notare. Oltre all’ultimo successo di Netflix, l’attrice va ricordata per “Berry“, in cui interpreta la migliore amica di un giovane Barack Obama, e per “Split“, film di M. Night Shyamalan in cui la magistrale interpretazione la incorona l’attrice che oggi conosciamo.

Anya Taylor-Joy in "Split" - Photo Credits: Pinterest
Anya Taylor-Joy in “Split” – Photo Credits: Pinterest

Marta Millauro

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