Il 25 ottobre 1936Adolf Hitler e Benito Mussolini creano l’Asse Roma-Berlino. E’ un Patto d’amicizia formale di grande valore politico. Sancisce il primo concreto avvicinamento tra i due paesi. Questi erano divisi in precedenza dalla questione austriaca e dalla collocazione rispettiva nel quadro delle potenze europee, dopo la fine della Prima Guerra Mondiale.

Il termine Asse Roma-Berlino è reso popolare proprio da Benito Mussolini durante un discorso tenuto a Milano il 1° novembre 1936. Si faceva riferimento all’intesa stipulata il precedente 25 ottobre, appunto, tra Germania e Regno d’Italia. Il patto sanciva il primo concreto avvicinamento tra i due paesi, divisi in precedenza dalla questione dell’annessione tedesca dell’Austria e dalla collocazione rispettiva nel quadro delle potenze europee.

Asse Roma-Berlino, le premesse politiche

L’Asse era stato preparato dall’appoggio diplomatico che la Germania aveva offerto all’Italia nella guerra coloniale con l’Etiopia (ottobre 1935maggio 1936) e nel periodo delle sanzioni economiche che la Società delle Nazioni aveva imposto all’Italia per aver invaso l’unico Stato africano indipendente. Le prime conseguenze dell’accordo furono la partecipazione di Italia e Germania alla Guerra Civile Spagnola, in appoggio alle forze nazionaliste del generale Francisco Franco. Nello stesso periodo, l’Italia aderisce anche al Patto Anticominter, stipulato nel 6 novembre 1937. Questo patto sanciva l’alleanza politica tra il governo del Terzo Reich tedesco e l’impero giapponese. Mussolini era però ancora perplesso circa l’opportunità di legarsi alla Germania in una vera e propria alleanza militare. Ma nel maggio 1939, avvenuto l’Anschluss, dopo la conferenza di Monaco e l’occupazione italiana dell’Albania, egli si decise a firmare il cosiddetto Patto d’acciaio con Hitler

La Germania, l’Italia e il Giappone erano quindi i tre principali membri dell’Asse. L’alleanza tra le tre nazioni  prevedeva il dominio della Germania sulla maggior parte dell’Europa continentale, quello dell’Italia sul Mediterraneo e quello del Giappone sull’Asia Orientale e sul Pacifico.

Schieramenti

Tutte queste politiche di alleanze prepararono il terreno per la creazione delle future fazioni che si sarebbero poi scontrate allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. La conseguenza fu che i paesi che combatterono la Seconda Guerra Mondiale, appunto, si schierarono all’interno di due opposte alleanze: quella dell’Asse e quella cosiddetta degli Alleati. Nonostante i membri dell’Asse non avessero costituito degli organismi ad hoc per coordinare le rispettive politiche estere, come fecero invece gli Alleati, la loro unione si basava su due principali obiettivi comuni. Uno fra tutti  l’espansione dei propri territori, con la costituzione di veri e propri imperi, attraverso la conquista militare e il rovesciamento dell’ordine internazionale creatosi dopo la Prima Guerra Mondiale. L’altro era la distruzione o almeno la neutralizzazione del Comunismo sovietico.

Ilaria Festa

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