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Assicurazione sugli infortuni: ecco come valutarla

Quando ci si ritrova a valutare una polizza assicurativa sugli infortuni, sono numerosi gli aspetti che è importante prendere in considerazione per capire se il prodotto su cui si sta riflettendo è realmente interessante e meritevole di attenzione. Sono tre, in particolare, i parametri su cui è bene concentrarsi: l’invalidità permanente, la franchigia fissa e la franchigia assorbibile. Per un calcolo reale dell’importo del risarcimento è possibile fare riferimento a due tipi di tabelle, che devono essere identificate nel momento in cui il contratto di assicurazione sugli infortuni viene sottoscritto: la tabella ANIA, che è l’Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici, e la tabella INAIL, che è l’Istituto Nazionale Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro.

La tabella ANIA

Le tabelle ania calcolo indennizzo garantiscono, rispetto alle tabelle INAIL, un punteggio di invalidità più basso a parità di entità di menomazione patita dal soggetto danneggiato. Questa è la ragione per la quale, se se ne ha la possibilità, è meglio privilegiare la tabella INAIL. Nella maggior parte dei casi l’incremento del premio della polizza che questa scelta comporta è davvero modesto. Un esempio concreto può aiutare a rendere le idee più chiare: vediamolo assieme.

Che cosa cambia tra la tabella ANIA e la tabella INAIL

Si ipotizzi di ritrovarsi alle prese con la perdita funzionale o anatomica di un piede. Si tratta di una situazione che per la tabella ANIA presuppone una percentuale di invalidità permanente del 40%, mentre per la tabella INAIL tale valore è del 50%. Che cosa vuol dire, questo, in termini pratici? Immaginando di avere sottoscritto una polizza infortuni con 200mila euro di capitale assicurato sull’invalidità permanente, in mancanza di franchigie, con la tabella ANIA verrebbero liquidati 80mila euro, mentre con la tabella INAIL la liquidazione sarebbe di ben 20mila euro in più: un divario non da poco.

I servizi di supporto di Assisto

Con l’aiuto del team di Assisto, si ha la possibilità di orientarsi in questo settore, che evidentemente non è così semplice da comprendere per chi non ha conoscenze specifiche in merito. Assisto è una realtà che è nata e che si è sviluppata per stare dalla parte delle vittime e dei loro familiari. Offre, pertanto, un sostegno prezioso non solo dal punto di vista legale, ma anche a livello fiscale, sul piano medico e sotto il profilo psicologico.

La franchigia fissa e quella assorbibile

Si parla di franchigia assoluta o fissa quando il calcolo del danno che scaturisce da una validità permanente non considera i primi 3, 5, 7, 10 punti percentuali. Il premio si riduce tanto di più quanto più la franchigia è elevata, ma è bene tenere conto del fatto che in molti casi il valore del risparmio annuo non corrisponde al danno potenziale. La franchigia diventa assorbibile nel momento in cui diminuisce, e poi si azzera del tutto, a mano a mano che il livello di invalidità permanente che è stato accertato cresce. Attraverso la franchigia assorbibile, la polizza infortuni per un danno di entità lieve – come può essere il classico colpo di frusta, per esempio – non liquida nessun risarcimento; si è indenni, però, in presenza di eventi più significativi.

La supervalutazione del risarcimento

Le migliori polizze infortuni si basano su contratti in cui sono presenti che prevedono sì un limite ai piccoli incidenti ma, al tempo stesso, supervalutano il risarcimento in caso di invalidità totale e per le circostanze più gravi. Con una invalidità permanente del 50%, per esempio, può essere liquidato il 70% della somma assicurata; ma può anche succedere che si liquidi più del 150% del capitale assicurato con una invalidità permanente pari al 70%.

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