Benvenute e benvenuti su CoffeeNSupes, la rubrica sui supereroi da leggere in pausa caffè!
Tazzina alla mano, vi accompagnerò in un viaggio nel tempo e nello spazio alla scoperta dei film sui supereroi più e meno conosciuti fino a spingerci nelle profondità della psicologia, filosofia e sociologia nascosta tra le righe degli affascinanti eroi e villain moderni.
In questo appuntamento parleremo del film Batman & Robin del 1997, e analizzeremo lo sviluppo della figura di Batman nelle pellicole degli anni novanta. Zuccherate il vostro caffè e allacciate i mantelli…
Nerds, assemble!
Batman & Robin
Ci troviamo nel 1997, Val Kilmer lascia il progetto del seguito del film di Schumacher sull’Uomo Pipistrello. George Clooney è in ascesa grazie al suo personaggio del dottor Doug Ross in E.R. – Medici in prima linea, e viene considerato pertanto una buona alternativa per rimpiazzare Kilmer. Chris O’Donnell torna nei panni di Dick Grayson alias Robin, e il sempreverde Michael Gough, aka Alfred Pennyworth, continua ad essere l’unico attore mantenuto nel cast dai tempi del primo Batman di Keaton. Viene individuato l’attore perfetto per interpretare il villain Mister Freeze, Arnold Schwarzenegger. Conosciuto dal pubblico maschile grazie a Terminator, da quello femminile per I Gemelli, e dai bambini per Una promessa è una promessa.
Ma è anche periodo dell’ondata di girl power, le ragazzine non vogliono più solo le principesse ma anche le guerriere, è il tempo di Buffy, the Vampire Slayer, di Xena, delle Spice Girls. Quindi, ecco che vengono inseriti ben due personaggi femminili: Alicia Silverstone, conosciuta per Ragazze a Beverly Hills, che interpreta Batgirl, e Uma Thurman, amata dai maschietti per Pulp Fiction, fa la sexy Poison Ivy. Può un film gridare anni novanta più di così? Amato all’epoca da chi ha poi passato l’infanzia a far finta di essere i vari Batman, Robin e Batgirl, e altrettanto odiato da quegli stessi bambini degli anni novanta che oggi sono adulti. Batman & Robin ha segnato la fine della narrazione sul grande schermo di questo supereroe, almeno fino a Christopher Nolan.
Mister Freeze e Poison Ivy
Tutti i villains che Batman ha combattuto nei film precedenti erano personaggi moralmente negativi, segnati da esperienze più o meno traumatiche che li hanno influenzati, feriti psicologicamente e portati a percorrere la strada della criminalità. Joker, Pinguino, Due Facce, l’Enigmista, vogliono l’annientamento, il caos, l’unica ad emergere come personalità grigia è una Catwoman che vuole vendetta. In questa pellicola, invece, abbiamo personaggi che risultano più antagonisti che cattivi, perché pur essendo supercriminali sono entrambi guidati da buoni propositi e cuori infranti. Pamela Isley è una botanica che lavora ad un progetto per rendere le piante capaci di difendersi da sole dotandole di veleni naturali. Viene aggredita dal suo capo e mutata da quelle tossine che lui le getta addosso per ucciderla. Diventa così Poison Ivy, una sorta di madre natura machiavellica per la quale il suo fine di proteggere la natura dalla brutalità degli uomini giustifica i suoi velenosi mezzi.
Mister Freeze, che nella pellicola risulta essere un comic-relief capace di far ridere solo i bambini, avrebbe potuto avere uno sviluppo ed un approfondimento molto interessanti. Al tempo biologo molecolare, è alla ricerca di un modo per risvegliare la moglie Nora dal coma criogenico nel quale l’ha indotta per bloccarla nel tempo e trovare una cura alla malattia degenerativa che gliela stava portando via. È rimasto anche lui vittima della sua stessa invenzione trasformandosi in un uomo di ghiaccio fotofobico che sogna solamente di poter sentire nuovamente il calore del sole e di sua moglie sulla sua pelle. Diversamente dagli altri villains, è l’amore che porta questi antagonisti a macchiarsi le mani di sangue.
Batman di Burton nei primi anni novanta
Non c’è mai stato abbastanza spazio per la figura di Batman in questi quattro film, che infatti risultano incentrati sui vari villains. Nel suo primo film, Tim Burton presenta un Bruce Wayne malinconico e determinato che si contrappone a Joker, un colorato collegamento alla serie degli anni sessanta kitsch e naif. Michael Keaton è un eroe senza macchina che deve affrontare colui che è stato responsabile della morte dei suoi genitori, avvenimento che segnò talmente tanto la sua infanzia da farlo diventare Batman. Incontra in Joker la sua controparte oscura, il suo doppio votato all’anarchia del caos invece che all’anarchia della giustizia privata dell’Uomo Pipistrello. Ritorna nel 1992 con un Batman più oscuro, oppresso in una Gotham ancora più gotica, che deve fare i conti con il sentimento della vendetta, che lui è stato capace di trasformare in giustizia ma che ha trasformato in freaks i villains che si ritrova davanti, Pinguino e Catwoman.
Batman di Schumacher nella seconda metà degli anni novanta
Con il cambio del regista gli ultimi due film perdono quei toni malinconici e gotici di Tim Burton che hanno segnato il Batman dei primi anni novanta. Joel Schumacher rievoca il Batman di Adam West nella messinscena variopinta, nei momenti e personaggi comic-relief che risultano molto più superficiali. Il Batman di Val Kilmer è da ponte tra la determinazione seria di Michael Keaton e il fascino multimiliardario di quello che sarà interpretato da George Clooney.
Val Kilmer risulta l’unica scia dei primi anni novanta in un film che, per il resto, si abbandona completamente al pop della fine di questo decennio, mentre George Clooney è più Bruce Wayne che Batman anche quando indossa la maschera, e mette in scena un Uomo Pipistrello perfettamente tarato con la linea leggera, scherzosa e teen di Batman & Robin. Dovremo aspettare il 2005 per avere il nuovo Batman diretto da Christopher Nolan, che ispirandosi alle atmosfere di Tim Burton porterà sul grande schermo un supereroe oscuro e tormentato.
L’analisi dell’evoluzione del Batman cinematografico negli anni novanta chiude questa prima parte della rubrica CoffeeNSupes dedicata agli esordi della corrente di film ispirati ai supereroi. Vi aspetto giovedì prossimo 16 settembre alle ore 10:30 per iniziare con la seconda parte, che sarà incentrata sui film dei primi anni 2000 e si concluderà con l’inizio della Fase Uno dell’MCU.
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Rubrica a cura di Eleonora Chionni.