Ben Simmons: l’ascesa di Big Ben

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Di Redazione Metropolitan

Il 20 luglio 1996, esattamente 24 anni fa, nasceva Ben Simmons, una delle stelle in ascesa più luminose del panorama cestistico mondiale. Il giocatore australiano sta migliorando a vista d’occhio, anche nel fondamentale in cui ha sofferto di più: il tiro da tre punti.

Ben Simmons e l’inizio della carriera

Ben Simmons. Photo by Getty Images

Ben Simmons nacque in Australia, a Melbourne, da Julie e Dave Simmons. Suo padre giocò a pallacanestro al college per Oklahoma City University, prima di diventare professionista proprio in Australia ai Melbourne Tigers.

Ben crebbe a Newcastle, e inizio a giocare a pallacanestro all’età di 7 anni, rimanendo in Australia fino all’età di 15 anni. Quando venne il momento di andare al college decise di trasferirsi negli Stati Uniti d’America, per misurarsi con giocatori molto più competitivi.

Appena approdato in America sceglie di frequentare la Montverde Academy, in Florida. Qui si mette in mostra, attirando su di se gli occhi degli scout universitari. Nel suo terzo anno infatti totalizza medie spaventose, con 28 punti, 11.9 rimbalzi, 4 assist e 2.6 palle rubate a partita, tirando col 70.7% dal campo. Inoltre mette a referto 24 doppie doppie.

Al termine della sua esperienza all’High School Simmons viene reputato un giocatore da cinque stelle secondo ESPN.com, e in lista era il primo tra le ali grande e il primo totale nella nazione.

Simmons ha offerte di molte università sul tavolo, ma sceglie di volare in Louisiana e di giocare per LSU, Louisiana State University. L’australiano completa la stagione 2015/2016 con 33 partite giocate, guidando la squadre in tutte le statistiche principali, a parte tiri da tre punti e tiri liberi. Simmons totalizza 19.2 punti, 11.8 rimbalzi, 4.8 assist, 2 palle rubate e 0.8 stoppate in 34.9 minuti di utilizzo, tirando col 56% dal campo, col 33.3% da tre e col 67% ai tiri liberi. La stagione dei Tigers si conclude troppo in anticipo però: LSU chiude la Regular Season con 18 vittorie e 13 sconfitte, e viene eliminata ancora prima della March Madness.

Il Draft NBA

Ben Simmons. Photo by Getty Images

Durante la settimana che precedeva il Draft NBA 2016, molti analisti NBA misero in discussione l’attitudine e il carattere di Ben Simmons. Il coach dei Philadelphia 76ers ed ex coach proprio della nazionale australiana Brett Brown però conosceva personalmente la famiglia Simmons, ed ovviamente non credette a tutte quelle dicerie.

Philadelphia aveva proprio la prima scelta di quel Draft, e i 76ers su consiglio di coach Brown selezionarono proprio Ben Simmons. Il 30 settembre 2016 però, durante l’ultimo allenamento del training camp, Simmons si procurò un infortunio al piede, e le lastre confermarono il peggio. Per il rookie australiano si trattò di rottura del piede destro, e dopo quattro mesi di stop venne fermato per tutta la stagione 2016/2017.

Così l’avventura NBA di Big Ben inizia nella stagione 2017/2018, chiusa con 15.8 punti, 8.2 assist, 8.1 rimbalzi e 1.7 palle rubate in 81 partite giocate su 82. Con un record di 52-30 Philadelphia torna ai Playoffs, e dopo aver superato il primo turno (4-1 ai Miami Heat) si arrende ai Boston Celtics nonostante un solidissimo Simmons. Al termine della stagione Big Ben conquista il premio di “Rookie of the Year”, e viene inserito nel primo quintetto Rookie della stagione.

Nei successivi due anni le medie realizzative si alzano leggermente, mentre cresce la sua confidenza e la sua leadership in campo. Prima dello stop a causa Covid-19, Simmons stava viaggiando a 16.7 punti, con 8.2 assist e 7.8 rimbalzi a partita. E con le prime triple realizzate in carriera in NBA.

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