La stagione messa in scena nella Lega Basket A dai piemontesi si è rivelata essere davvero molto positiva. I ragazzi di Marco Ramondino hanno disputato un campionato ottimo contendendo, per un lungo periodo di stagione, il primo posto a due leviatani come Olimpia Milano e Virtus Bologna. Il terzo posto finale ha posto Bertram Yachts Derthona Tortona in una posizione interessante nei playoff di fine regular season. Dopo aver sconfitto Dolimiti Energia Trentino nei quarti di finale, la formazione bianconera di pallacanestro dovrà gettare il cuore oltre l’ostacolo nel durissimo confronto con le V Nere.

Le parole dell’allenatore di Bertram Yachts Derthona Tortona

(Credit foto – Derthona Tortona)

Al di là del premio in sé, il fatto che nel panel dei votanti ci sia una grossa parte di addetti ai lavori fa piacere. Perché conoscono le difficoltà – ha detto Marco Ramondino a Tuttosport –. Ma i premi sono sempre della squadra, dei gruppi di lavoro. È una squadra diversa, con giocatori molto forti che il club ci ha messo a disposizione. Christon ha giocato una grande stagione, poi è evidente la crescita di Severini. Harper ha messo la disponibilità a fare da eccellente supporto a Christon. Radosevic ha accettato e abbracciato un ruolo di cambio, pur in una squadra di livello più basso rispetto a quelle cui era abituato. Grazie allo spirito di sacrificio, abbiamo ottenuto risultati. Nostra continuità? È importantissima, perché credo che la competitività e l’enfasi che c’è sulla singola gara, la possibilità di perdere con chiunque, siano peculiari della Serie A. Certo, abbiamo risorse, strutture, una squadra eccellente, però i risultati vanno guadagnati. L’exploit singolo può succedere, ne trai benefici, però la continuità è l’aspetto più importante. Mette nelle condizioni di essere sempre pronto per ottenere un risultato particolare. Guardate cosa ha fatto Sassari nel corso degli anni. Derthona e Virtus sono squadre molto diverse, con identità e gerarchie diverse. Credo che si tratti di trovare un giusto compromesso tra fare il proprio basket e cercare adeguamenti per limitare il potenziale altrui. Quando giochi con la Virtus e con Milano, devi anche essere concentrato su giocare la propria miglior versione di pallacanestro. Dobbiamo lavorare sui noi stessi ed essere capaci scegliere 4-5 cose prioritarie. Per assurdo contro queste big devi fare meno. La Virtus ha singoli che ti costringono a un gioco difensivo per loro. Se per esempio banale il pick and roll lo gioca Teodosic, è diverso. La pressione non ci deve arrivare dal fare la coppa o dall’avere un budget più importante. Credo debba nascere dall’ambizione di chi deve e vuole migliorare e dal coraggio di mettersi in discussione, uscire dal comfort“.

(Credit foto – Derthona Tortona)

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