Noi stiamo ancora cercando d’imparare la coreografia ispirata a Texas Hold ‘Em diventata virale su TikTok, ma Beyoncé sta già guardando al futuro. Dopo il successo di Cowboy Carter (2024) e del suo predecessore Renaissance (2022), infatti, la cantante sembra essere già al lavoro sul capitolo finale dell’acclamata trilogia musicale. Mentre attendiamo di scoprire chi tra lei e altre candidate di tutto rispetto (Taylor Swift, Charli XCX, Sabrina Carpenter, Billie Eilish, Chappell Roan) la spunterà ai prossimi Grammy Awards, il motore lè di nuovo in azione, e promette grandi cose.

Queen Bey, d’altronde, ci ha abituati a qualità e innovazione, specialmente negli ultimi anni. L’eclettica artista non ha di certo bisogno di presentazioni; fondatrice e leader delle Destiny’s Child, ha ottenuto un successo planetario sia all’interno del gruppo che, successivamente, da solista, diventando la più vincente di sempre ai Grammys (ben trentadue grammofoni dorati) e sbriciolando record su record. Una macchina inarrestabile e una strepitosa professionista, in grado di rivoluzionare con la sua inconfondibile voce e la sua attitude il mercato discografico internazionale.

Beyoncé: i primi due atti della trilogia

Beyoncé
La cantautrice Beyoncé: cosa ci riserverà Act III?

Dopo una pausa di ben sei anni da Lemonade, uscito nel 2016, Beyoncé ha pubblicato nel 2022 il frutto di oltre un lustro di lavoro e sperimentazione, Renaissance. Nel 2021, mentre il mondo stava vivendo nel terrore del Covid-19 e tutto sembrava incerto, aveva dichiarato ad Harper’s Bazaar: «con tutto l’isolamento e l’ingiustizia dell’ultimo anno, penso che siamo tutti pronti a fuggire, viaggiare, amare e ridere di nuovo. Sento che sta emergendo un rinascimento, e voglio essere parte di questa fuga in ogni modo possibile». Il risultato, ovviamente, non ha deluso le aspettative. Si tratta,infatti, di un avveniristico tributo ai pionieri afroamericani e queer della disco music, con contaminazioni house; singoli come Break My Soul e Cuff It lo hanno trainato in cima alle classifiche mondiali.

L’intento dell’imprenditrice e cantautrice statunitense è stato, sin da subito, quello di dare vita a un’opera in tre atti; non per niente, Renaissance è noto anche come Act I. Nel marzo del 2024 Cowboy Carter, o Act II, ha segnato una storica svolta country nella carriera di Bey, tanto inaspettata quanto riuscita. La presenza, nella tracklist, della regina del genere, Dolly Parton, omaggiata con un duetto (Dolly P) e la cover del suo brano più celebre (Jolene) la dice lunga sulla risonanza di questa deviazione dalle classiche sonorità della star americana. Cowboy Carter è un’ambiziosa rilettura delle origini afroamericane della musica country, che rinforza il desiderio di donare nuova linfa vitale alle sue radici culturali, bistrattate nei secoli e meritevoli di ricevere giustizia e attenzione. La domanda, però, al momento è una sola: cosa possiamo aspettarci per Act III?

Act III: tutte le ipotesi circa il nuovo album

Non si sa ancora molto riguardo l’atto finale del progetto di Beyoncé, ma il fandom ha iniziato le speculazioni già da tempo. A tenere banco, naturalmente, è il genere che la loro beniamina affronterà; cosa verrà dopo la disco music e il country? Le teorie sono varie e variegate, ma una sembra essere la più accreditata per i Beyhive: Act III sarà un album rock. A supporto di questa idea ci sono diversi elementi, alcuni dei quali appaiono come dei veri e propri segnali disseminati qui e lì. Taylor Swift docet.

A destare sospetti, prima di tutto, è stato uno shooting fotografico realizzato per promuovere la sua linea di haircare Cécred. Queen Bey posa sfoggiando un mullet molto scalato, una T-Shirt strappata ed un corsetto nero. Un look molto rock e distante dal suo solito stile. Lo stesso Cowboy Carter potrebbe, inoltre, contenere un easter egg circa il disco successivo. Nella canzone Ya Ya, infatti, è presente il verso «We gone buss it down from Texas to Gary all the way down to New York City». Questo potrebbe essere un velato riferimento ai luoghi cardine dei generi musicali da lei rielaborati. Il Texas, naturalmente, rimanda al country, mentre la Grande Mela è la patria della disco music. E Gary, Indiana? L’opinione pubblica si divide. Lo Stato è noto sia per le sue influenze rock che per quelle jazz, ed è la terra natale di Michael Jackson. Il pezzo, tuttavia, ha un sound rock and roll, quindi tutto sembra virare verso quella direzione.

Beyoncé: Act III continuerà a rendere giustizia alla black music

Se tre indizi fanno una prova, ecco il terzo. Beyoncé non ha mai nascosto la sua volontà di riaccendere i riflettori sulla genesi della black music e sulla sua importanza nel panorama musicale globale. È assai probabile, dunque, che si presto o tardi venga tirata in ballo Rosetta Tharpe, conosciuta come la Madrina del Rock’n’ Roll.

Cantante e chitarrista nata nel 1915 a Filadelfia, è stata una pioniera del genere rock, oltre che del gospel. Ha influenzato musicisti come fra cui Chuck Berry, Elvis Presley, Jerry Lee Lewis, Johnny Cash e Little Richard. Una donna eccezionale, che ha precorso i tempi e si è imposta tra grandi nomi, ottenendo rispetto e consenso dai suoi colleghi. Una figura cardine per la comunità black e per la storia, che meriterebbe di essere celebrata e conosciuta anche dalle nuove generazioni, che, con buone probabilità, non l’hanno mai sentita nominare. E chi potrebbe farlo meglio della nostra ape regina? Non ci resta che aspettare (speriamo non troppo) per scoprirlo, ma una cosa è certa; resteremo meravigliati, come sempre.

Federica Checchia

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