“Biancaneve e i sette nani”, la magia del primo lungometraggio Disney

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Di Stefano Delle Cave

Il 21 dicembre 1937 veniva presentato al Cathay Circle Theatre di Hollywood “Biancaneve e i sette nani”. È il primo lungometraggio animato Disney che entrò nella storia dei cartoni animati aprendo le porte ai successivi film Disney e non solo. Walt Disney vinse anche un Oscar onorario.

“Una significativa innovazione sullo schermo che ha affascinato milioni di persone ed è stato il pioniere in un importante campo dell’intrattenimento”

Questo fu il motivo della consegna dell’Oscar onorario a Walt Disney per “Biancaneve e i sette nani”. Un lungometraggio definito dal grande Sergej Ėjzenštejn come il più grande film mai realizzato. Una produzione enorme che comportò a Disney l’ipoteca della sua stessa abitazione. Un grande successo utile a finanziare la costruzione dei futuri Disney Studios.

Biancaneve e i sette nani, la grande innovazione tecnologica

Il trailer di Biancaneve e i sette nani, fonte UniversTrailers

“Il primo dovere del cartone animato non è quello di immaginare o duplicare l’azione reale o le cose come realmente accadono, ma di dare vita e azione a un personaggio; di raffigurare sullo schermo cose che sono scorse attraverso l’immaginazione del pubblico e di portare alla vita sogni e fantasie a cui abbiamo pensato tutti durante la vita o ci siamo raffigurati in varie forme durante la nostra vita..”

Queste parole di Walt Disney spiegano il senso ultimo del suo lavoro complesso e minuzioso. Fu proprio un’operazione complessa quella che diede vita a “Biancaneve e i sette nani”, una creazione studiata in nei minimi dettagli e frutto di una scelta innovativa. Questo fu il primo lungometraggio realizzato con la tecnica in rodovetro. Si tratta di un particolare foglio acetato sul quale viene stampato e dipinto il disegno dell’animatore che servirà per animare i singoli frame del film. In precedenza, ad eccezioni dei sette nani, i disegni dei personaggi umani di “Biancaneve e i sette nani” erano stati realizzati con il rotoscopio ricalcando i fotogrammi delle riprese con gli attori in carne ed ossa.

Stefano Delle Cave