Il nuovo documentario di Flore Vasseur, “Bigger than us “, arriva nelle sale italiane il 22 Aprile. Presentato in anteprima mondiale al Festival di Cannes 2021, candidato al Premio César per il miglior documentario. Coprodotto da Marion Cotillard e scritto da Vasseur e Melati Wijsen. Un viaggio che racconta il mondo, le persone cui vi abitano, ma soprattutto i giovani. I ragazzi che da sempre sono impegnati a combattere le guerre del loro paese, dal disastro ambientale, alla difesa dei diritti umani. Vite che non hanno vissuto più che un quarto di secolo, che ci insegnano il rispetto verso il luogo in cui viviamo. Ad accettare le culture diverse dalla nostra e soprattutto ad amare ogni essere, senza confini e tracciamenti territoriali.

Bigger than us: Un mondo insieme

Bigger than us- un mondo insieme ph@pinterest
Bigger than us- un mondo insieme ph@pinterest

Giovani del futuro, tra i vari continenti del mondo, provano a dar voce a migliaia di altri coetanei che combattono contro le ingiustizie sociali, l’inquinamento globale, l’immigrazione clandestina e tanti altri problemi a capo della civiltà umana.

Mohamad Al Jounde, Memory Banda, Rene Silva, Xiuhtzecatl Martinez, Mary Finn, Winnie Tushabe. Sono loro i protagonisti di questo viaggio. Intervistati da Melati Wilsen, una diciottenne indonesiana, che ha iniziato all’età di dodici anni a combattere l’inquinamento da plastica nel suo Paese. Accompagnano la giovane, scelta appositamente dalla regista per la spiccata sensibilità e adesione all’ascolto, nella loro realtà, dove i problemi non sono gli stessi dei loro coetanei. Impegnati ogni giorno nelle lotte sociali per difendere i diritti umani, per cambiare, le condizioni di vita di chi li circonda e creare un mondo e una società più responsabili.

Un mondo, dove l’odio, la superficialità e la dissennatezza non esistono o almeno sono un vecchio ricordo.

Io ho un sogno, che i miei quattro figli piccoli vivranno un giorno in una nazione nella quale non saranno giudicati per il colore della loro pelle, ma per le qualità del loro carattere. Ho un sogno, oggi

-Martin Luther King

Un domani libero dall’avido desiderio del potere, del denaro, dove i veri valori riecheggiano nel rispetto di tutto quello che abbiamo attorno, perché proprio come affermava Rita Levi Montalcini, sono i giovani che hanno il dovere di credere, di provare a cambiare le cose, ma soprattutto difendere a tutti i costi i propri valori, anche se in alcuni contesti di oggi, sembreranno non adatti.

Il male assoluto del nostro tempo è di non credere nei valori. Non ha importanza che siano religiosi oppure laici. I giovani devono credere in qualcosa di positivo e la vita merita di essere vissuta solo se crediamo nei valori, perché questi rimangono anche dopo la nostra morte.”

– Rita Levi Montalcini

Una generazione a confronto

Un viaggio, che ci porta a scoprire il vero mondo, visto con gli occhi dei ragazzi. Una realtà ormai divorata dalla falsità dei social. Mentre la nuova generazione è condizionata dal fenomeno di SHEIN, sponsorizzato più volte su TikTok da migliaia di creator, a Giacarta, si accumulano 6 miliardi di rifiuti, ogni giorno, tra plastiche inquinanti e montagne di vestiti e indumenti che fanno quasi a gara con le altezze delle nostre bellissime Alpi. Uno scenario terrificante, che ci viene mostrato con lealtà e schiettezza, nel documentario.

Grazie al fenomeno dei mass media, le pubblicità e i siti low-cost compriamo pile di indumenti fast fashion, facciamo a gara a chi possiede di più, ma dall’altra parte del telefono la verità è un’altra. La terra è allo stremo e la natura si ribella. Giacarta nel 2050, secondo i dati UNCRN, è destinata a scomparire, verrà completamente affondata, a causa del disastro ambientale. Il 60% della popolazione lavora allo smistamento rifiuti, tra plastiche tossiche e tossine inquinanti. Ma tutto questo, non è niente di nuovo, lo sappiamo, lo vediamo con i nostri occhi, quando al tg ci vengono mostrate le innumerevoli manifestazioni contro l’inquinamento globale. Dalle lotte portate avanti dalla paladina delle generazione future, Greta Thunberg fino al piano messo in atto dalle politiche mondiali dell’ Agenda 2030.

Questo documentario è la voce dei giovani, che combattono affinché un giorno ci possa essere un futuro migliore per le altre generazioni, quel futuro che oggi noi stiamo distruggendo. 

La realtà del mondo dietro ai falsi miti dei social

”Bigger than us”, racconta una storia di coraggio. Otto ragazzi, ognuno in un contesto particolare, che si fanno carico di imprese sociali e civili, come l’innalzamento della superficie dei mari, i problemi della misoginia mascherata da rispetto della tradizione (lo stupro delle bambine vergini come rituale di iniziazione maschile ad esempio) o la criminalità diffusa nelle favelas così come l’arrivo di migranti sulle coste della Grecia. E non solo. Voci fuori dal coro che tentano di cambiare le sorti del mondo, a loro modo con una causa propria. Smascherano il sistema corrotto e troppo individualista della società umana.

D’altro canto la storia ci insegna questo, i romani furono i grandi architetti della storia dell’umanità, tra opere maniacali e magnificenti come il Colosseo, alle grandi opere pubbliche, dagli acquedotti ai canali. Insomma da sempre, il potere, il successo, e la priorità di possedere sono stati alla base della nostra civiltà. Con il tempo siamo sempre più entrati in epoche materialiste, sopratutto dopo la secondo rivoluzione industriale, quando le macchine sembravano aver preso il posto degli esseri umani, e il capitalismo si faceva spazio con forza nelle vite di tutti noi. Dal boom economico, agli anni sessanta, fino alla nascita della pubblicità. La manipolazione mediatica che adula la società nell’acquistare qualsiasi tipo di oggettistica è cresciuta a dislivello. Oggi si può dire che a far muovere il mondo è il marketing, l’imprinting pubblicitario che domina ormai i mercati mondiali.

La lotta al “fracking”

La natura con il tempo è stata stuprata, maltrattata , non tutelata. Ad oggi ci troviamo, isole di plastica, nelle stesse acque dove spesso ci facciamo il bagno le estati. Il fenomeno del fracking cresce e a difendere tale pratica nel film è Xiuhtzecatl Martinez. Con tale pratica di estorsione dei gas naturali dal sottosuolo si rischiano grandi danni all’ambiente. Ma cosa più importante, i gas pericolosi si sprigionano nell’aria. A Denver, tali processi sono inizializzati, proprio davanti a scuole, ai parchi gioco, dove i bambini corrono innocenti dietro ad un pallone. Una famosa donna sfidò il fenomeno del fracking, il suo nome è Vivienne Westwood, che con tenacia e sfrontatezza ha sfilato nella manifestazione alla Witney Constituency Home, a bordo di un carro armato.

 “ciò che è bene per il Pianeta è bene per l’economia. Ciò che è male per il Pianeta, è male per l’economia”.

-Vivienne Westwood

Bigger than us: il documentario che dà voce ai giovani

Tutta questa realtà, mostrata nel documentario, è ormai da tempo mascherata, da una società orchestrata, dai social e dal buonismo televisivo, che sta evidentemente distruggendo il futuro di tutti. C’era uno scrittore un tempo, che considerava il mezzo televisivo come la più grande arma di distruzione globale. Tra le notizie filtrate e non, manipola l’informazione, come nel caso dei notiziari russi, che celavano dietro la disinformazione, le novità inerenti alla guerra con l’Ucraina. Pasolini, che prese una posizione netta, anticonformista e provocatoria nei confronti della televisione, in quanto strumento autoritario di trasmissione di idee.

La televisione è un medium di massa, e come tale non può che mercificarci e alienarci

-Pierpaolo Pasolini

Dalle politiche arriviste ed individualiste, fino ad arrivare ai grandi mercati esteri che pur di vendere il prodotto, lo lavorano sia con una bassa manodopera( quindi sfruttamento di milioni di persone, tra cui anche bambini) e materiali di bassissima qualità, non reciclabili. Nel film, Mary Finn, ci porta a Lesbo. La Lampedusa greca, dove la spiaggia è un cimitero di salvagenti. Gli stessi che ospitavano milioni di corpi che cercavano di raggiungere la riva del mare, per approdare in un paese migliore. I “migranti”, così chiamati, che hanno visto la morte nei loro occhi, tra l’indifferenza delle nazioni e i cittadini che credono ancora all’appartenenza totalitarista ad un paese. La ragazza mostra la verità delle numerose morti, i giubbotti venduti nei paesi di provenienza degli immigrati, a prezzi altissimi sono completamente rivestiti all’interno, di polisterolo. Una realtà scomoda da guardare ed accettare.

Il documentario “Bigger than us”, è una scoperta umana doverosa e tagliente, che ci fa vedere il mondo con gli occhi dei ragazzi, che sacrificano ogni cosa, tra cui anche la loro vita sociale, per qualcosa di più grande, che non può essere paragonato e compensato. I valori umani muovono le nostre anime e la natura che ci circonda. Un viaggio assolutamente da non perdere.

Marri Irene

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