Birds of Prey: flop al box office

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Di Redazione Metropolitan

I magri incassi al box office per Birds of Prey non hanno rallegrato la Warner Bros che di certo si aspettava un esito più positivo considerando tutto il peso e l’importanza del tema sociale, un peso che si è rivelato essere troppo grande per una storia di quel tipo.

Il film

Harley è una donna emancipata, pronta a lasciarsi alle spalle la sua relazione con il Joker ma si dimostra debole nell’affrontare il mondo senza di lui.

Ritornano in mente scene di Legally Blonde, in cui la giovane studentessa di legge a Harvard tenta in tutti modi di dimostrare la sua intelligenza malgrado le apparenze.

La differenza è che in quella commedia romantica Ellie Woods riesce nel suo intento e quindi a far comprendere al mondo che avere un diario rosa non fa di lei una donna stupida, qui invece le azioni di Harley Quinn confermano le apparenze: non c’è follia né intenzione, solo errore e casualità. 

Harley Quinn. Margot Robbie. Birds of Prey. Warner Bros.
Margot Robbie in Birds of Prey – Photo Credi: Warner Bros

Le regole del gioco 

Tralasciando però l’aspetto tecnico del film, oltre al passaparola, molta gente non ha sentito il bisogno di andare a vedere Birds of Prey al cinema. 

Più della qualità del prodotto ci si interroga quindi sulla scelta di vendere questo tipo di film e cosa ha comportato questa scelta.

Mettendo da parte la rivalsa femminile, se lo si guarda tenendo conto dell’indole dei personaggi, Harley Quinn è un’appendice del Joker, ma non nel senso “Amadeus-iano” del termine, piuttosto a causa delle dinamiche presenti nella storia: il mondo di Joker – come lo si è imparato a conoscere – rimane pur sempre il mondo del Joker in cui Harley Quinn si muove all’interno di regole prescelte. 

Quando si perde di vista il personaggio 

Fatta eccezione della inevitabile necessità di far risaltare la figura eroe e quindi di giustificare le azioni del personaggio principale facendole apparire positive – Il tipico, complesso, cattivo, eroico ed umano protagonista che riscontriamo sia nelle crude decisioni di Walter White in Braking Bad sia nel disagio sociale di Dexter –  Il film non si distacca troppo dalla versione originale di Harley Quinn, ancora in parte succube dell’influenza del Joker persino in sua assenza. 

La Warner Bros na ha errato proponendo al pubblico un personaggio familiare, necessario affinché quest’ultimo si interessi ancora alla storia, bensì il reale problema è stato decidere di rendere indipendente un personaggio che strutturalmente sopravvive solo accompagnato da un’altra figura principale; ecco qua che il solo pensare di voler produrre un film di questo genere è già un errore.

Il marketing è un animale irrequieto che non può essere lasciato in affidamento al caso, soprattutto se si pensa all’enorme potere che ha esercitato il titolo durante la campagna pubblicitaria del film Joker; Harley Quinn evidentemente e comprensibilmente non ha lo stesso carisma né tantomeno la stessa carica espressiva.

Birds of Prey. DC Comics.
Birds of Prey – Photo Credit: DC Comics

Birds of Prey: coerenza in primis!

Quando parlo del peso del tema sociale, parlo proprio del fatto che nel voler seguire il trend femminista la Warner Bros ha inevitabilmente deciso di tralasciare gli aspetti fondamentali della storia e dei suoi personaggi all’interno, non tenendo conto delle fondamenta su cui si è soliti costruire un mondo immaginario, in questo caso quello del Joker e Harley Quinn.

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