Bjork è un nome storico, soprattutto tra gli amanti della musica sperimentale. La cantautrice islandese è sulla scena musicale dal lontano 1977, e da allora non ha mai smesso di produrre musica. Il coraggio nel proporre sonorità sempre aggiornate, mescolato con sapienza con la sua indubbia qualità canora, l’ha trasformata in un punto di riferimento per gli amanti del pop elettronico.
Bjork, dagli esordi alla fama mondiale
Bjork inizia la carriera a soli dodici anni. Produce infatti a quell’età i primi esperimenti pop, registrando nel lontano 1977 il suo primo album. Questo progetto la porta ad essere a tutti gli effetti considerata un enfant prodige della musica. In Islanda il suo nome comincia così a girare. Inizia in seguito a sperimentare diversi generi, soprattutto il punk, salvo poi capire la propria inclinazione sonora indirizzandola verso il goth rock.
E’ tuttavia il 1986 l’anno di svolta per lei. Fonda, insieme al marito Einar Orn il gruppo The Sugarcubes, con cui ottiene grande successo in Gran Bretagna e negli Stati Uniti.
Il sound nuovo coinvolge ed incuriosisce innumerevoli fans in giro per il mondo. Questo porta a Bjork una grande pubblicità. I progetti dei The Sugarcubes vengono così inseriti sempre più spesso in emittenti radiofoniche, aumentando l’attesa dietro ad ogni nuovo singolo. Il loro primo disco dal titolo Life’s too good è datato 1988 ed ottiene un buon riscontro mediatico e di vendite.
Iniziano tuttavia tensioni tra Einar e Bjork, che si concludono con il divorzio dei due e il conseguente scioglimento della band. Dopo soli sei anni di attività e quattro dischi prodotti, i The Sugarcubes si sciolgono.
Questo avvenimento apparentemente drammatico si rivela il punto di partenza per la cantante islandese. Comincia da quel momento una florida carriera da solista, che la porta a vincere numerosi premi e a venire candidata per ben quindici volte ai Grammy Awards e ad un Oscar.
I The Sugarcubes sono stati una breve parentesi nella carriera artistica di Bjork. Tuttavia senza di essi quest’ultima non sarebbe mai stata lanciata a livelli internazionali, a testimonianza di quanto le origini musicali siano state basilari nella formazione artistica della poliedrica artista.
Andrea Pastore
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