Black Mirror 6 è approdata su Netflix ormai da qualche settimana, e molti fan sono critici al riguardo. La sesta stagione, infatti, è incentrata non tanto sulla tecnologia, seppure ne faccia parte e sia una dei protagonisti, ma sull’essere umano e le sue nefandezze. Il quarto episodio, dopo i primi tre, che hanno già tracciato la retta nella nuova direzione del creatore Brooker, riguarda il mondo di Vip e paparazzi. La recensione contiene spoiler.

Paparazzi alla riscossa: Mazey Day, il quarto episodio di Black Mirror 6 su Netflix

Black Mirror 6: Mazie Day, il sesto episodio - Photo Credits imdb.com

“Mazey Day” vede la nostra protagonista iniziare a porsi delle domande etiche riguardo al proprio lavoro, ovvero l’attività di paparazzo. Dopo un primo affaccio sul mondo dei vip e dei paparazzi, la fotografa Bo si ritira e inizia a lavorare in una caffetteria.

La giovane, però, rientra nel giro quando capisce che c’è un pesce troppo grande per essere ignorato: si tratta dell’attrice Mazey Day, scomparsa dopo una serie di strani comportamenti avuti sul set. La tematica dell’etica è una delle centrali in Black Mirror, soprattutto per quanto riguarda la sesta stagione. Infatti, come abbiamo già visto nel secondo episodio “Loch Henry“, la morale e l’etica sono centrali per l’essere umano finché la posta in gioco non diventa troppo alta per avere remore. Bo rientra quindi in gioco per scoprire dove si trova Mazey e immortalarla con la sua macchina fotografica.

Il colpo di scena domina la puntata

Lo svolgimento dell’episodio appare piuttosto lineare: Bo sembra pronta a fare un ultimo, grande colpo per smettere poi di esercitare la funzione di paparazzo. Sulla pista giusta, raggiunta dai suoi colleghi per una soffiata, finalmente Bo giunge proprio in una clinica, prenotata per intero per la permanenza dell’attrice scomparsa.

In parallelo vediamo anche parte della storia di Mazey, che, preda degli effetti di alcool e droghe, esce con l’auto e colpisce quella che sembra proprio essere una persona. Nella nostra testa abbiamo quindi collegato già tutti i puntini, dai quali risulta un’immagine della perfetta narrazione di un thriller. Improvvisamente, però, accade qualcosa di, a dir poco, inaspettato. Bo e i colleghi giungono nella stanza in cui l’attrice è stesa sul letto. La trovano sdraiata con delle catene ai piedi, al collo, che appaiono come un durissimo espediente per superare la notte di astinenza senza troppi problemi. Bo è l’unica che ha degli scrupoli, insieme, in parte, a uno dei paparazzi che sono con lei, mentre gli altri iniziano a scattare foto, Bo e l’amico liberano Mazey, che li intima di fermarsi perché “non capiscono”. D’un tratto le membra di Mazey iniziano ad allungarsi, la pelle a mutare, in quella che si rivela essere la trasformazione di una licantropa.

Al lupo, al lupo!

Il twist soprannaturale era del tutto imprevedibile: i paparazzi sono spiazzati e in una sorta di stato esaltato per quanto stanno vedendo e, soprattutto, fotografando. Sì, perché, quelle foto, varranno milioni. Se Bo e la sua compagnia pensavano di aver trovato un pesce grosso, quel pesce era diventato una gallina dalle uova d’oro. Due dei paparazzi, invece di dileguarsi come saggiamente fanno Bo e l’amico, continuano a scattare foto anche quando sono vicinissimi a una licantropa totalmente trasformata. Il loro destino è subito chiaro: entrambi vengono uccisi dalla lupa.

Da quel punto in poi, la puntata si dipana in un folle inseguimento che termina in un diner. Nessuno riesce ad opporsi alla ferocia di Mazey. Solo Bo resta in vita, avendo sparato a Mazey che le chiederà di finirla del tutto, visto che si ritrovava in una vita che, evidentemente, non poteva più sopportare. Ancora una volta i “cattivi” sono puniti, e Bo resta in compagnia della sola macchina fotografica. La macchinetta – ed ecco che la tecnologia è protagonista, la farà diventare almeno milionaria, non dovendo spartire i guadagni con gli altri. Brooker ancora una volta colpisce, punisce, rende soli e avidi nel caso di Bo, che ci ricorda da vicino il protagonista di “Loch Henry”, senza più madre, né fidanzata, con terribili ricorsi e consapevolezze e pieno di soldi e fama.

Beatrice Martini

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