Blue Monday, che tradotto dall’inglese significa Lunedì Blu. Il colore della malinconia, non del mare. Almeno oggi.
C’è un giorno all’anno, precisamente il terzo lunedì di Gennaio, riconosciuto nelle culture anglofone e poi espanso nel resto del mondo, come Blue Monday, il giorno della tristezza. Niente che ci stupisca.
Certo, se il Blue Monday fosse stato assegnato alla terza settimana di luglio, qualche domanda in più da farsi poteva avere ragione di esistere. Perché essere tristi d’estate? Perché avete scelto proprio questo bel giorno di ferie? E invece ogni mistero attorno alla scelta della data evapora in un secondo, dato che siamo a Gennaio.
Se state leggendo questo articolo, comunque, significa che in qualche modo a metà dell’opera ci siete arrivati. Complimenti, non è facile. Ora tocca superare questo lunedì, e secondo noi il modo migliore per non farsi influenzare è l’informazione. Per evitare che il Blue Monday prenda il sopravvento su di noi, esploriamo la sua storia.
Blue Monday: no davvero, che vuol dire?
A stabilire la giornata della tristezza, nei primi anni 2000, è stato lo psicologo Cliff Arnall, un docente dell’Università di Cardiff. Il nome deriva dal fatto che, in inglese, il termine blue viene comunemente usato per indicare un senso di tristezza, noia, malinconia.
Queste sensazioni, a detta dello psicologo, sono dovute da una serie di fattori che si concentrano in questo periodo dell’anno e che lo rendono insopportabile e apparentemente insormontabile a livello emotivo:
- Meteo. Certo. Fa buio alle quattro, fa freddo a ogni ora e il sole non esiste. Dobbiamo procedere oltre con la tesi? No, riteniamoci solo fortunati di essere in Italia e non in Norvegia (poverini, chissà come stanno).
- Guilty Monday: il senso di colpa post Natale. Gli eccessi del periodo natalizio, sia per quanto riguarda la dieta, sia il portafoglio, si fanno sentire ora più che mai, accumulandosi sui fianchi e sull’app di internet banking.
- Aspettative. Perché oltre a Natale, abbiamo anche Capodanno da smaltire, quella brutta bestia. L’inizio dell’anno porta con sé una serie di menzogne che, puntualmente, recitiamo a noi stessi e che si perdono nell’etere nel giro di due settimane. Sei triste perché il nuovo anno è iniziato e non sei una persona migliore? Siamo sulla stessa barca.
Insomma, Cliff Arnall aveva ragione: è proprio un periodo tremendo. Su internet però si trovano un sacco di soluzioni interessanti al tedio del Blue Monday: passeggiate, hobby, comprare piante, prenotare viaggi, adottare un cucciolo.
Non in questo angolo di Internet, però. Perché ci piace essere realisti. La soluzione al Blue Monday, secondo noi, come del resto a tutto l’inverno, è un piano in tre atti. Informarsi, accettare, ignorare. Vi spieghiamo come si fa.
Blue Monday: informarsi, accettare, ignorare
Se vi sentite persi e spenti questo lunedì, non preoccupatevi. Per i motivi sopra spiegati dal dottor Arnall, a quanto pare è così per chiunque. Ora avete quest’informazione. Custoditela, ed evitate di sentirvi strani.
Accettiamo insieme che Gennaio, tra clima, sensi di colpa e (soprattutto) pandemia, è un mese infernale. Non a caso siamo ancora nella stagione del Capricorno, il segno zodiacale che, nei tarocchi, corrisponde alla carta del diavolo. Il diavolo non si può battere. Perciò lasciate perdere consigli animati da positività tossica, e concedetevi un giorno di lamentele! Fa bene anche questo.
Il terzo step è il nostro preferito: ignorare. Il Blue Monday non esiste. Il Blue Monday è un costrutto sociale. Il Blue Monday è figlio del capitalismo. Il Blue Monday non ha alcun potere.
Non lasciate che un concetto vi rovini la giornata, questo è l’unico vero consiglio che ci sentiamo di darvi. È solo lunedì, ne avete già passati tanti, sapete come si fa.
E se proprio non funziona, date di matto e adottate un cucciolo.
Serena Baiocco