Bob Marley: 40 anni fa se andava La Leggenda del reggae

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Di Redazione Metropolitan

“I soldi non possono comprare la vita

Con queste ultime parole al figlio Ziggy, l’11 Maggio 1981 al Cedar of Lebanon Hospital di Miami ci lasciava a 36 anni Robert Nesta Marley, in arte Bob Marley, il leggendario musicista giamaicano che rese famosa in tutto il mondo la musica reggae. La causa della morte era un melanoma al piede destro, diagnosticato nel 1977 e poi progredito fino al cervello.

Posizionato al 19esimo posto nella lista dei 100 migliori cantanti di sempre di Rolling Stones e come 11esimo in quella dei migliori artisti, Bob Marley è stato uno dei musicisti più influenti e importanti della storia. Oltre alla musica Bob Marley è stato anche famoso per il suo impegno politico e religioso, creando un vero e proprio culto attorno alla sua figura, tanto che nel 1978 a nome di 500 milioni di africani, gli fu conferita la medaglia della pace dalle Nazioni Unite.

Rastafariano, pacifista, nella sua musica vivevano messaggi di pace e fratellanza. Tra le canzoni che lo resero famoso in tutto il mondo e che ha fatto conoscere la musica reggae fuori dalla Giamaica c’è “No Woman, No Cry”. Scritta dallo stesso Marley, i diritti d’auore della canzone sono stati attribuiti a Vincent Ford, un amico d’infanzia del cantante proprietario di un locale sull’orlo del fallimento nel ghetto di Kingston in Giamaica. Grazie all’entrate dei diritti della canzone il locale ha potuto tenere aperto.

Alla sua morte, l’album greatest hits “Legend” divenne l’album reggae più venduto della storia. Dopo la sua morte fu sepolto in una cappella vicino la sua casa natale assieme a una Gibson Les Paul “Solid Body”, il suo pallone da calcio, una pianta di marijuana, un anello donatogli dal principe etiope Asfa Wossen e una Bibbia.