Diversi sono i bonus esclusi dalle limitazioni del governo nel decreto 11/2023. La stretta sui crediti d’imposta decisa dall’esecutivo Meloni riguarda infatti solo i bonus edilizi come il superbonus per cui ieri c’è stato un incontro tra governo e imprese. Ance e Abi hanno proposto l’ipotesi F24 per risolvere il problema del blocco dei crediti per l’edilizia. Al vaglio anche la carta Cdp

Ecco i bonus esclusi dalla stretta del governo

Bonus, fonte focus.namirial.it

In base al decreto 11/2023 la stretta del governo si applica solo ai crediti d’imposta relativi ai bonus edilizi non riguardando di fatto i crediti degli altri benefici fiscali previsti dalla legge. In un articolo di Il Sole 24 ore si leggono quali sono i bonus non soggetti a limitazioni. Tra essi sono previsti il credito super-Ace, i crediti su energia e gas per il terzo e quarto trimestre 2022, i crediti per acquisto di carburanti per agricoltura e pesca previsti per il terzo trimestre 2022 e i crediti per energia e gas da ottobre a dicembre 2022. Ad essi poi si aggiungono il bonus per acquisto energia, gas e carburanti per agricoltura e pesca per il primo trimestre 2023, il bonus chef previsto nel Pnrr per le imprese turistiche e il bonus per la digitalizzazione di agenzie di viaggio e tour operator.

I bonus sopra elencati sono esclusi dalle limitazioni perchè presentano criteri diversi per i crediti d’imposta rispetto a quelli edilizi. Ad esempio per quelli per energia e gas è prevista la cessione a chiunque in modo intero senza la possibilità di scelta di trasferimento del cessionario. Invece per i bonus edilizi gli sconti in fattura e la cessione di credito, strumenti che prevedono la possibilità di avere uno sconto dallo Stato e la possibilità di cederlo, sono stati così eccessivamente usati da richiedere limitazioni. Questo perchè lo sconto poteva essere ceduto alla ditta esecutrice dei lavori o ad una banca con la possibilità di anticipare meno soldi.

La questione del superbonus e dei bonus edilizi

Siamo soddisfatti, abbiamo trovato apertura e grande consapevolezza da parte del governo che vanno sbloccati i crediti pregressi, quindi un’apertura all’F24 che era una proposta nostra e di Abi, e un tavolo immediato per il futuro. Il Governo è consapevole che le misure vanno prese rapidamente”. È quanto riferisce la presidente dell’Ance, l’Associazione nazionale costruttori edili, Federica Brancaccio dopo l‘incontro di ieri tra imprese e governo sulle spinose questioni del superbonus e dei bonus edilizi.

Il metodo dell’F24 prevede la possibilità, per le banche che non possono più acquistare crediti, di smaltire i debiti accumulati con i fondi ricavati dagli F24 versanti dai clienti agli sportelli. È un’idea che prevede anche costi per lo stato che attende un confronto con Eurostat per ufficilazziare la scelta a marzo dopo aver stabilito in questo incontro come contabilizzare i bonus edilizi. Oltre a questo potrebbe essere previsto, come ha dichiarato il vice ministro al Mit, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Edoardo Rixi, l’intervento della Cassa depositi e prestiti. Questo perchè, spiega Rixi, “un intervento di Cdp è una delle ipotesi allo studio. È evidente che chi si occupa della finanza pubblica in un Paese la prima cosa che deve fare è riavocare a sé tutti i crediti per capire quanti sono da pagare”.

Stefano Delle Cave

Seguici su Google news