Brigitte Bardot, chi era il terzo marito Gunter Sachs: “Ha fatto follie per me”

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Di Redazione Metropolitan

Per diversi anni Brigitte Bardot ha vissuto in modalità “standby”: ha riprese, fan, fama, romanzi fugaci. Ma niente di tutto questo tocca l’anima di una donna. Finché nel 1966 Bardot incontrò il miliardario tedesco Gunther Sachs. Per la prima volta, un’attrice ha una relazione con un uomo non del mondo bohémien. Era attratta da Gunther dalla stabilità e dalla capacità di costruire relazioni senza i capricci esaltati che sopportava nelle relazioni con gli attori.

L’idillio iniziò all’alba dell’estate del 66, quando l’attrice più alla moda del momento arrivò a Saint-Tropez. A pochi tavoli da loro c’è Gunter Sachs, un famoso playboy, la cui lista di conquiste è eguagliata solo dal suo portafoglio (si è confrontato, ad esempio, con l’ex imperatrice dell’Iran, Soraya).

È quasi strano che i due non si siano mai incontrati, visto che Gunter Sachs vive a Saint-Tropez. Ma quando finalmente avviene questo incontro, è amore a prima vista. I due vanno al Papagayo, la famosa discoteca, ciascuno nelle loro Rolls, e all’alba, Bardot non vuole nemmeno tornare a La Madrague, dove c’è “troppa gente”, si apprende nelle memorie di Sachs. Non importa, i due vanno a La Ponche, il famoso hotel, dove viene preparata una stanza per loro. Il brano sarà veloce, ma memorabile: da allora la suite n°1 è stata ribattezzata “Bardot”, e la n°15 “Sachs”. Da quel momento in poi, la giovane coppia ha trascorso la maggior parte del tempo insieme. Cenano insieme, lui le offre dei gioielli e, infine, mette il ginocchio a terra. B.B. è d’accordo, ovviamente. Gunter si occupa del viaggio. Dovranno viaggiare con nomi falsi: la signora Mordat e il signor Schar. Una volta a Los Angeles, il politico Edward Kennedy presta loro un aereo, in direzione Las Vegas, con alcuni amici. Laggiù, due Cadillac nere stanno aspettando il gruppetto, dirigendosi verso il giudice matrimoniale.

Brigitte Bardot, chi era il terzo marito Gunter Sachs

Fidanzati, compagni, amici, mariti e amanti. Flirt da qualche notte, passioni, innamoramenti fugaci e unioni più durature. Quella di Brigitte Bardot – ormai legata da tempo al politico francese Bernard d’Ormale – non è stata di certo una vita sentimentale piatta. Anzi. Sempre alla ricerca dell’amore assoluto, ha amato con estrema libertà e naturalezza innumerevoli uomini e si è sposata quattro volte. Ma tra tutti ce n’è uno che per lei ha fatto davvero follie. Si tratta del suo terzo marito: il fotografo e collezionista tedesco Gunter Sachs. Per conquistare la bellissima BB, che a partire dagli anni Cinquanta aveva fatto innamorare il mondo maschile con un’idea nuova di sensualità e quello femminile con uno stile inconfondibile che ancora oggi detta tendenza, il ricchissimo playboy puntò infatti su gesti eclatanti. E fin da subito.

Già navigati in nozze precedenti – lei si era sposata la prima volta ad appena 18 anni – i due si incontrano in un ristorante di Saint-Tropez e la sera stessa lui, allora 33enne, se ne invaghisce perdutamente. Così, senza esitazione, il giorno dopo le organizza un’incredibile sorpresa: sorvola con un elicottero sulla villa della donna, la celebre Madrague, e mentre lei prende il sole sul pontile fa “piovere” ben 10mila rose rosse; poi si allontana e dopo qualche ora torna da lei a bordo di un motoscafo per invitarla a trascorrere la notte in mare sotto il cielo stellato.

È fatta: passa pochissimo tempo e il 14 luglio 1966, con una cerimonia civile di qualche minuto, Brigitte Bardot e Gunter Sachs diventano marito e moglie a Las Vegas. E anche in quel caso le sorprese sono all’insegna dello sfarzo: tre bracciali realizzati in platino, rispettivamente con zaffiri, diamanti e rubini, come dono di nozze e una lussuosa luna di miele con destinazione Polinesia. La favola, però, nonostante agi e regali non dura per molto. Dopo tre anni felici e spensierati trascorsi a ritmo di amore, sesso, feste, musica e spiagge tropicali, iniziano infatti i tradimenti reciproci – celebre quello di lei con Serge Gainsbourg che per l’occasione scrive il brano Je t’aime, moi non plus – e alla fine i due divorziano, da buoni amici, nel 1969. E tali rimarranno fino alla morte di lui, avvenuta nel 2011.

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