Buster Keaton, il re della gag comica che non rideva mai

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Di Redazione Metropolitan

Buster Keaton - Photo Credits: web
Buster Keaton – Photo Credits: web

Una delle più famose personalità del Cinema statunitense, Buster Keaton, nasceva 125 anni fa in Kansas. Star indiscussa del Cinema anni ’20 e ’30, è ricordato ancora oggi da molti registi che citano le sue gag impossibili. E sono proprio le gag che hanno sempre fatto parte della sua vita, dai primi numeri nei vaudeville, spettacoli a cui partecipava con i genitori artisti anche loro, fino ai suoi film che hanno segnato insieme alle pellicole di Chaplin il filone comico di quegli anni.

Buster Keaton era un comico che non rideva mai, con un’espressione imperturbabile e apatica sempre dipinta sul volto. Questa scelta interpretativa derivava dal fatto che, come dichiarato dallo stesso Keaton, un comico che ride di se stesso non fa ridere. Tra i suoi film più famosi ricordiamo “Come vinsi la guerra” (1926), che parla della guerra di secessione americana e “Sherlock Jr” (1924), film in cui racconta il suo amore per il cinema attraverso il sogno di un proiezionista.

Una scena da “Come vinsi la guerra”

Buster Keaton e le sue celebri cadute

Keaton era famoso soprattutto per le sue cadute, caratteristica che gli diede il nome di “Buster”, ovvero “capitombolo”. Infatti già dagli spettacoli a cui prendeva parte in giovane età, Keaton dimostrava di cadere sempre in piedi, qualità che ha sfruttato per tutta la sua carriera. “Ogni caduta per lui era un’occasione di creatività” ci racconta il critico Tony Zhou. Buster era uno stuntman eccezionale e si dice che non abbia mai usato controfigure in tutta la sua carriera. Anzi, talvolta ha fatto lui stesso da controfigura ad altri attori in scena.

In “Sherlock Jr”, ad esempio, c’è una scena di fuga in cui Buster è sul manubrio dalla moto in corsa guidata da un poliziotto e, a causa di una buca, il poliziotto cade dalla moto e finisce in una pozzanghera. Nell’ultima inquadratura, che riprende il poliziotto di spalle, è proprio Buster a fare da controfigura ed eseguire la caduta nella pozzanghera. In “Come vinsi la guerra”, invece, c’è la scena più costosa della storia del Cinema. Si tratta dello spettacolare crollo di un ponte mentre una locomotiva vi passa su.

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Buster Keaton e Charlie Chaplin in “Luci della ribalta”.

Keaton e Chaplin

Keaton e Chaplin hanno vissuto il loro momento di gloria più o meno negli stessi anni. Poi, con l’arrivo del sonoro, hanno vissuto un periodo di declino, Keaton più di Chaplin. Questo perché Keaton era un comico puro, mentre i film di Chaplin avevano una trama più articolata, allo stesso tempo drammatica e comica, che voleva spingere lo spettatore a riflettere sulla società. Keaton, pur mostrando realtà drammatiche, lo faceva sempre e solo con l’intento di far ridere attraverso gag studiate e sempre più complesse. È storica ormai la questione su chi fosse il migliore, ma alla luce di questo il paragone quasi non sussiste.

I due hanno anche collaborato. Infatti nel film di Chaplin “Luci della ribalta” del 1952, l’attore ha chiesto a Keaton di recitare con lui in una scena del film, omaggio dei due artisti al cinema muto. Il cinema muto, che l’ha reso famoso, ha reso le cose sempre più difficili a Keaton, ma le sue commedie degli anni d’oro non smetteranno mai di divertire il pubblico e le sue gag di dar da pensare ai migliori direttori della fotografia. Come diceva lui, “Un comico fa cose divertenti. Un buon comico rende le cose divertenti”. Ed è stato questo il più grande segreto del suo successo.

Paola Maria D’Agnone

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