Nato a Charlotte-Amalie il 10 luglio 1830, Camille Pissarro è uno dei pittori più versatili e poliedrici del 1800. Oggi, dopo 190 anni dalla sua nascita, si ricorda il grande artista, considerato uno dei più grandi esponenti dell’Impressionismo.

Il giovane Pissarro e l’amore per le Belle Arti

Fin da quando, appena dodicenne, Camille Pissarro è mandato dal padre a studiare in Francia, si appassiona alla pittura. Interesse che matura anche in seguito al suo ritorno in Sud America. Il giovane è, però, ostacolato dal padre e dunque, animato ormai da una forte irrequietudine creativa, decide di fuggire in Venezuela, dove esegue le sue prime grandi opere per pagarsi il viaggio in Europa.

Camille Pissarro, The Washhouse at Bazincourt. PhotoCredit: dal web.
Camille Pissarro, The Washhouse at Bazincourt. PhotoCredit: dal web.

Dagli albori della sua carriera, il pittore si esprime sulla base di diverse correnti artistiche e stili. Conosciuto per la sua versatilità, nel corso della sua vita Pissarro si associa al Puntinismo, all’Impressionismo, al Realismo ed infine all’arte accademica. La capacità di adattarsi a varie forme d’arte si insinua probabilmente nel suo passato variegato. Infatti, il padre, di religione ebraica, e la madre avevano origini culturali differenti, spaziando dalla Francia al Portogallo.

Parigi e l’incontro con i pittori anti-accademici

Pissarro giunge a Parigi nel 1855, in un momento di fervida vivacità artistica. Dapprima autodidatta, il pittore inizia a frequentare assiduamente l’École des Beaux-Arts e l’Académie Suisse. Tuttavia, comincia a ritenere sterile lo studio accademico dell’arte e, dunque, si associa ad artisti ribelli, nel tentativo di scardinare i dettami tradizionalisti. Tra questi Courbet, Charles-François Daubigny, Jean-François Millet e Corot.

Camille Pissarro: guida e mediatore dei grandi artisti

A Parigi, oltre che dedicarsi alle sue opere, il pittore si rivela subito un maestro capace, una vera e propria guida anche per gli artisti di caratura maggiore della sua, come Cézanne e Gauguin. Pissarro, è importante ricordarlo, è anche conosciuto per essere stato lo “scopritore” di Vincent Van Gogh. E’ stato, infatti, il suo insegnante di colore tra il 1886 e il 1888. Già da quel momento, il pittore americano si accorge dell’incredibile genio che trova in Vincent. Inoltre, in quel periodo, lo stesso Pissarro promuove una nuova tecnica, quella della pennellata breve e corposa. Non a caso, proprio questa sarà uno dei segni distintivi del pittore olandese.

Camille Pissarro, Jardine Mirabeau. PhotoCredit: dal web.
Camille Pissarro, Jardine Mirabeau. PhotoCredit: dal web.

Vero e proprio modello che gli altri pittori si impegnano a seguire, Camille è uno degli impressionisti centrali e più significativi. E’, infatti, l’unico ad aver esposto a tutte e otto le mostre degli stessi. Viene, dunque, rispettato dagli altri colleghi come un padre.

Camille Pissarro e la pittura “en plein air”

Affascinato dalla calma serenità trasmessa dalle ampie vedute di campagna, Pissarro trasmette queste sensazioni proprio nei suoi dipinti. Tipiche sue opere sono, infatti, i paesaggi, dalla natura quasi poetica, e le scene di vita quotidiana. Infatti l’artista ha sempre prediletto i soggetti legati alla semplicità se non addirittura alla povertà, rendendo protagonisti dei suoi quadri contadini ed operai inseriti in un contesto rurale. Dal 1895, però, per gravi problemi alla vista, il pittore non può più dipingere all’aperto. Si dedica, dunque, alla rappresentazione di scene urbane, ambientate a Parigi: il più delle volte dipinge dalla finestra di una camera d’albergo.

Camille Pissarro, Boulevard Montmartre. PhotoCredit: dal web.
Camille Pissarro, Boulevard Montmartre. PhotoCredit: dal web.

Oltre a un’immensa produzione di dipinti e disegni, Camille Pissarro è considerato il più prolifico autore di stampe tra gli impressionisti. Oggi le sue opere si possono ammirare nella più ampia collezione del Musée d’Orsay, Parigi. Altri suoi lavori (inclusi numerosi disegni) sono conservati all’Ashmolean Museum, Oxford.

Martina Pipitone

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