Canarie, non si ferma l’eruzione vulcanica: sepolte altre abitazioni

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Di Redazione Metropolitan

Non si ferma l’eruzione vulcanica iniziata il 19 settembre sull‘isola di La Palma, Canarie. Ieri sera la colata lavica è arrivata a 1.6 chilometri dalla costa, travolgendo diverse case nella località di Todoque, precedentemente evacuata per evitare vittime.

Nelle ultime ore il flusso di lava che cola verso la costa si è ravvivato, in base a quanto hanno osservato le autorità e gli esperti di vulcanologia. Secondo quanto riporta Efe, tra gli edifici travolti dalla lava ci sono il centro sanitario del paese e la chiesa, il cui campanile è crollato. Dal 19 settembre, quando è iniziata l’eruzione del vulcano Cumbre Vieja, gli edifici sepolti dalla lava sono stati più di 500. Le autorità hanno ordinato alla popolazione di alcuni piccoli nuclei urbani della costa di rimanere a casa.

C’è il rischio che la lava raggiunga il mare rappresentando un pericolo per la popolazione

Nelle ultime ore si è aperta la possibilità che il flusso lavico raggiunga il mare. La lava è arrivata infatti a quasi 800 metri dal mare. L’Istituto di Vulcanologia delle Canarie ha spiegato che questo fenomeno provocherebbe delle “colonne di vapore d’acqua cariche di acido cloridrico” che potrebbero rappresentare un “pericolo locale” per persone che si trovino l’ vicino. Per questo le autorità locali hanno dato l’ordine alla popolazione di rimanere in casa, con porte e finestre chiuse. I nuclei urbani coinvolti sono situati sulla costa ovest di La Palma, nelle zone di San Borondon, Marina Alta, Marina Baja e La Condesa.

L’aeroporto di La Palma rimane operativo, ma potrebbero esserci possibili ritardi o cancellazioni di voli. Nonostante la riapertura dell’aeroporto nessun volo è atterrato a causa di una fitta nuvola di cenere, che potrebbe provocare danni ai motori degli aerei.

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