Capodanno, storia della speranza e dell’anno che verrà

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Di Stefano Delle Cave

Benvenuti nell’universo narrativo di StoryLine. Oggi è San Silvestro e non potevamo non dedicare uno speciale al Capodanno. Per farlo abbiamo scelto di usare come sempre di usare un pizzico di attualità e ci siamo ispirati a due bellissime canzoni del repertorio musicale italiano. La prima è “Che fantastica storia è la vita” di Antonello Venditti e la seconda è “L’anno che verrà” di Lucio Dalla.

Capodanno, l’inizio

Capodanno è sempre l’inizio di una vita, di una speranza in un futuro migliore. Eppure per Antonio Rossetti c’era ancora qualcosa che non quadrava, qualcosa che mancava. Quel 31 dicembre capì che non ci aveva mai pensato nel grigiore dei giorni precedenti. Si era un po’ rattristato a passar quelle giornate dove non si poteva vedere nessuno e ne uscire per non contagiarsi. Aveva scritto fiumi di versi e parole non riuscendo a trovare la soluzione adatta. Non riusciva a musicare quella novità che avrebbe voluto cantare nel suo spettacolo radiofonico all’ultimo dell’anno. Quella parola bella che la gente potesse dirsi fra loro quanto ad un parente che un semplice amico. Quei versi che gli dessero il successo sperato.

Sembrava così difficile muovere i tasti di un pianoforte mentre il mondo attorno ti chiedeva quasi di non festeggiare. Antonio decise di rilassarsi e di distrarsi un po’ guardando la televisione sperando di trovare qualche notizia che non fosse un vaccino, un virus o un morto accoltellato. Cercava quel fatto, quella riflessione, quella novità che lo ispirasse. Poi, come sconfitto dopo un lungo incontro, si mise le mani in tasca ritrovandosi un vecchio bigliettino di qualche giorno prima.

Abbiamo dedicato questa puntata di StoryLine al Capodanno
Gli aveva consegnato il piccolo invito, immagine realizzata dal pittore Sergio Totaro

Che fantastica storia è la vita

Si trattava di un invito ad un concerto nel cenacolo del chiostro che sorgeva nelle vicinanze organizzato dal coro parrocchiale della chiesa limitrofa. Era un invito che gli era sembrato insensato per un cantante che aspirava ad un grande successo. Una brama di gloria per cui aveva persino reso più difficili i rapporti con i suoi genitori che pretendevano per lui una vita più semplice magari all’ombra di un posto fisso. Eppure qualcosa lo aveva colpito suscitando una riflessione. Qualche giorno prima gli aveva consegnato il piccolo invito in questione su cartoncino semplice una donna che aveva detto di chiamarsi Laura Casali.

Inizialmente la cosa non lo aveva colpito più di tanto. Aveva infatti cercato di lamentarsi per non farsi dare il cartoncino parlando di assembramenti, di morti, di contagio, di crisi economica.Non ho mai visto nessuno lamentarsi così tanto”, gli aveva detto sorprendentemente Laura, “Mio marito è morto 2 anni fa , in famiglia tiriamo su mio figlio, nonostante io sia laureata, con il mio stipendio da impiegata e la pensione di mio padre e non ci sono mai lamentati. Dovrebbe vivere con un più semplicità cercando di capire la bellezza della vita sempre e non dimenticandosi mai la speranza”. La speranza questa sconosciuta con quali parole raccontarla in un momento come questo?

Abbiamo dedicato questa puntata di StoryLine al Capodanno
Si parlava di quello nuovo che stava per cominciare, immagine realizzata dal pittore Sergio Totaro

L’anno che verrà

Ci pensava ancora mentre cercava parole adatte a descrivere quella semplicità. Cercava tuttavia soprattutto parole divertenti che facessero immaginare qualcosa oltre il conformismo sobrio del momento. Pensava ad una sorta di paradiso dove fosse festa tutto l’anno, dove si potesse uscire, amarsi liberamente e soprattutto abbracciarsi. Ancora però non era soddisfatto e nemmeno lo fu quando abbozzò un mondo dove sarebbe stato tre volte Natale. Ci voleva qualcosa di diretto che colpisse tutti. Stava per rassegnarsi quando decise di prendersi una pausa mangiando un panino e accendendo il televisore.

Si parlava dell‘anno vecchio che stava per finire e di quello nuovo che stava per cominciare. Si alzò improvvisamente e tornò al pianoforte. Freneticamente prese il testo che aveva scritto perchè si era reso conto che nel fiume di parole usata mancava certamente quella più importante. “Non dimenticare mai la speranza”, aveva detto Laura e quale speranza più semplice e vera di quella riposta nell’anno che verrà e nelle trasformazioni, nei cambiamenti che questo avrebbe portato? Così semplicemente scrisse per terminare la sua canzone “l’anno che sta arrivando è questa la novità”.

Stefano Delle Cave