Capodanno 2022: Roma e Napoli vietano le feste in piazza

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Di Redazione Metropolitan

Aumentano i contagi e i ricoveri in ospedale a causa dell’emergenza Covid, e in questo scenario Gualtieri e De Luca decidono di vietare i ritrovi in piazza durante le festività natalizie, coinvolgendo anche Capodanno 2022. Si vogliono evitare assembramenti e situazioni in cui sarebbe difficile effettuare dei controlli.

Chiuse le piazze per festeggiare Capodanno 2022

Dopo la decisione di Draghi di effettuare controlli più rigidi sui voli che arrivano in Italia, richiedendo il tampone per chi rientra anche se in possesso di Green Pass e di due dosi di vaccino; ora arriva un’ulteriore stretta da parte della regione Campania e della città di Roma per festeggiare l’ultimo dell’anno.

Un anno fa, molti non hanno potuto celebrare le feste di Natale e Capodanno come avrebbero voluto.
L’Italia si trovava divisa in zona gialla, arancione e rossa, e c’erano molti divieti che imponevano non solo il coprifuoco ma anche di rimanere nel proprio comune e di non organizzare feste per l’ultimo dell’anno.
Un sacrificio che è stato necessario fare, visto che la campagna vaccinale non era ancora cominciata, non c’era l’obbligo del Green Pass e, considerando che durante le feste c’è generalmente un maggior rischio di assembramento.

Ora dopo un anno, le restrizioni non saranno le stesse, ma comunque si cerca di mettersi a riparo per evitare che tutti gli sforzi fatti siano vani.
Arriva quindi la decisione da parte del Presidente della regione Campania De Luca di chiudere le piazze a Capodanno, sostenendo che si tratta di un’evento in cui gli assembramenti sono praticamente assicurati e che non sarebbe possibile effettuare i controlli richiesti.

Le sue dichiarazioni sono: “La Regione Campania emetterà delle ordinanze che firmerò per evitare assembramenti alla vigilia di Natale, come abbiamo già fatto lo scorso anno. Ordinanze che vietano la vendita di alcolici nella serata e vietano gli assembramenti e anche un’ordinanza che vieta le feste in piazza di Capodanno”
E ancora: “Non possiamo immaginare di avere assembramenti di decine di migliaia di persone senza mascherine – ha sottolineato – e un po’ su di giri come è inevitabile che sia”. 
“Che vuoi controllare a Capodanno?

De Luca è preoccupato per l’andamento della pandemia, in quanto stanno aumentando vertiginosamente contagi e ricoveri.
Si vuole cercare di essere previdenti, e di capire quale sia la decisione più sicura da prendere in questo momento.

Anche il neo-sindaco di Roma, Roberto Gualtieri sembra avere lo stesso pensiero.
Sostiene infatti che “Bisogna dare priorità alla protezione della salute dei cittadini e evitare eventi che comportino assembramenti perché potrebbe essere imprudente in questa fase”.
Questa concezione ha portato il primo cittadino a cancellare il tradizionale mercatino di Natale che si tiene ogni anno a Piazza Navona, e soprattutto il concertone al Circo Massimo.

“Era tutto pronto per celebrare il Capodanno in grande stile e riportare Roma al centro dei grandi eventi. Avevamo scelto per la ripartenza alcuni grandi artisti romani, una location spettacolare come il Circo Massimo e un’organizzazione impeccabile per la sicurezza. Coez, Blanco e Tommaso Paradiso avrebbero garantito una grande partecipazione di pubblico e l’interesse di tutti i media nazionali”.
Lo spiega Alessandro Onorato, l’assessore al Turismo e Grandi Eventi.
Aggiungendo però che il pensiero primario in questo momento è garantire sicurezza ai cittadini, ed evitare circostanze in cui la situazione pandemica potrebbe aggravarsi maggiormente.

In Campania dal 23 dicembre fino all’inizio dell’anno, imporrà il divieto di consumo di bevande e cibo nei luoghi pubblici, e i concerti che la Campania aveva annunciato sono stati cancellati definitivamente.
A questa decisione ha risposto Antonio Palmieri, amministratore della Promomusic Italia, che a Fanpage ha manifestato il suo rispetto per la decisione del Presidente De Luca, convinto però che i cittadini piuttosto che accettare di non festeggiare Capodanno in grande stile, si assembreranno in un posto al chiuso, creando una situazione decisamente più pericolosa.
Palmieri continua, rivendicando maggiori controlli e meno chiusure.

Le altre città che chiuderanno

Oltre a Roma e alla regione Campania, ci sono anche altre città italiane che hanno deciso di limitare i festeggiamenti in piazza.
Nell’elenco infatti troviamo Milano, Palermo, e altre città di Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino ed Emilia Romagna.

Un ulteriore sacrificio per permettere però che la situazioni non si aggravi.

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