Carlo Alberto di Savoia nasce a Torino il 2 ottobre 1798. Fu una delle figure più importanti del nostro Risorgimento, nominato Principe di Carignano, Duca di Savoia e successivamente Re di Sardegna. Fu paladino del riscatto nazionale e della libertà italiana, nonostante il suo regno sia contraddistinto da luci e ombre.
Nato da Carlo Emanuele, precedente Principe di Carignano, e da Maria Cristina Albertina, principessa di Sassonia Curlandia. Trascorre i suoi primi anni tra Parigi e Ginevra, dove si avvicinò alla cultura francese e dalle idee Napoleoniche.
Carlo Alberto, detto l’indeciso
La formazione iniziale fu totalmente conservatrice e tradizionalista. Successivamente, a causa di idealisti rivoluzionari francesi, il sovrano iniziò ad adottare atteggiamenti politici rivolti al modernismo. Ecco spiegato come riuscì a trovare il giusto compromesso tra vecchio e nuovo, tra rivoluzione e conservazione, tra tradizione e innovazione.
Questa ambivalenza però portò a molte critiche. Infatti venne soprannominato “Re Tentenna” o “Italo Amleto“, proprio per l’indecisione nel seguire, da un lato, la tradizione di corte, mentre dall’altro, le idee liberali napoleoniche.
Il nuovo regno albertino
Carlo Alberto salì al trono del Regno di Sardegna il 27 aprile 1831, in seguito alla morte di Carlo Felice. Seguì le azioni del suo precedessore, avviando sin da subito una politica conservatrice e reazionaria, culminata con la repressione dei Mazziniani e dei Carbonari nel 1833-34.
anche un periodo innovatore. Carlo Alberto, infatti, attuò una politica riformatrice che mirò a migliorare lo stato economico e sociale del Regno. Queste idee rivoluzionarie lo spinsero anche a cambiare lo stemma di casa Savoia, semplificandolo con una croce d’argento su fondo rosso.
In campo giuridico riprese il Consiglio di Conferenza, primo passo per una collegialità governativa che darà vita successivamente alla Costituzione, detta Statuto Albertino. Fondato nel 4 marzo 1848, venne accolto con grande entusiasmo e speranza da tutto il Regno. Fu molto importante per aver trasformato la monarchia assoluta sabauda in una monarchia costituzionale.
Lo Statuto Albertino si componeva in tre poteri: esecutivo, giudiziario e legislativo. Furono rispettivamente ministri, magistrati e Camera dei Rappresentanti, eletti direttamente dal popolo, a gestire tali poteri. Ovviamente la figura del Re rimase a capo di tutto.
Ultimo anno del governo
L’anno decisivo per il governo di Carlo Alberto fu il 1848. Il sovrano scatenò la Prima Guerra d’Indipendenza mossa contro gli Austriaci. Dopo l’iniziale vittoria a Pastrengo, e dopo una serie di insuccessi, l’armata del Regno di Sardegna verrà neutralizzata a Custoza il 23 luglio 1848.
Questa sconfitta porterà Carlo Alberto a stringere un patto con gli Austriaci, cedendo Milano in cambio della ritirata del suo esercito. Dopo aver firmato l’Armistizio di Salasco (nome del generale italiano) il 9 agosto del 1848, tornò in Piemonte.
Un anno dopo, Carlo Alberto tentò una nuova guerra contro gli Austriaci, intorno al 20 marzo del 1849. Anche questa volta venne sconfitto a Novara. Questa seconda umiliazione, portò il sovrano alla sua abdicazione in favore del figlio Vittorio Emanuele II. Inoltre si ritirò in esilio in Portogallo, dove morirà il 28 luglio del 1849.
Federica Minicozzi
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