Carmen Consoli, “Volevo fare la rockstar” la prima tappa a Roma del concerto della “Cantantessa”

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Di nickyabrami

“Volevo Fare La Rockstar”: Il live tanto atteso del tour di Carmen Consoli approda all’Auditorium Parco Della Musica Di Roma nella serata di Santo Stefano. Un palco essenziale e minimal, nel quale campeggia un telo alle spalle dell’artista catanese che farà da sfondo con video che si susseguono di canzone in canzone. La “cantantessa” imbraccia la chitarra, ed apre il concerto con Sta Succedendo , nuovo brano tratto dall’ultimo album accompagnata dal fedelissimo Massimo Roccaforte.

“Davanti a noi l’oceano abbracciava le stelle” canta Carmen davanti alla colma platea che ascolta attentamente le note sgorgate dalla voce e della chitarra della Consoli mentre esegue la dolcissima “Una Domenica Al Mare”, con alle spalle il video del singolo nel quale appare il figlio Carlo Giuseppe protagonista insieme alla madre. “Se solo ci provassimo a respirare col cuore” è un invito sincero della cantantessa ad approcciarsi con semplicità, tra i messaggi chiave di “Volevo Fare La Rockstar”, ultima fatica discografica della nostra, lanciato durante la tappa romana, tra gli gli album che hanno lasciato il segno nell’anno che sta per concludersi.

Carmen Consoli, ieri sera la prima delle due tappe di “Volevo Fare La Rockstar all’Auditorium Parco Della Musica” di Roma

Il live continua sulle note di Le Cose Di Sempre, una tranche di live nella quale la cantantessa riesce a riempire con la sua voce e chitarra le mura dell’Auditorium con i presenti  rapiti che ascoltano in religioso silenzio. La “Cantantessa” riesce a catturare l’attenzione dei presenti solo con chitarra e voce un magnetismo come pochi che sanno sprigionare nel panorama musicale mostrano nel quale l’artista è presente da oltre 25 anni. Con la title track “Volevo Fare La Rockstar” tenero ed intimo racconto autobiografico della cantautrice si conclude il primo atto. Dopo un veloce cambio palco sul quale è aggiunta una batteria, si riprende con la seconda parte dedicata agli “Anni Mediamente Isterici”: la fase da rockstar, dove a farla la padrone nella discografia dell’artista a cavallo tra la fine degli anni Novanta ed i primi Duemila sono state le chitarre elettriche e la rabbia e la nevrosi dei testi di uno degli album iconici di Carmen Consoli: Mediamente Isterica

Appare sul palco Marina Rei che sostiuisce Roccaforte ed accompagna la “Cantantessa” sulle note della potente e dirompente Per Niente Stanca alla batteria. A seguire le due artiste hanno proposto Besame Giuda e Geisha, brani che hanno costruito e reso la carriera di Carmen Consoli la nuova portavoce del rock italiano della sua generazione e che ancora oggi suonano così freschi ed attuali. Spazio anche per l’ospite, Marina Rei che ruba la scena con la sua iconica Donna Che Parla In Fretta (tratta dall’album Musa del 2009) “Era destino tra noi Cara Marina” raccontava Carmen Consoli che negli anni novanta abitava nella stessa palazzina di Marina ReiL’amica sicca” (magra ndr in siciliano ), con la quale ha condiviso i primi passi nel mondo della musica.

Il tributo a Franco Battiato

Ed ancora Sentivo L’Odore nell’inedita versione chitarra e batteria : un brano che ancora oggi risuona fresco e Contessa Miseria per la quale “La vita prima o poi estingue il suo debito“. Venere ed “Il suo squallido grazie “ sul quale sembra terminare per poi riprendere con il chorus e la possente batteria di Marina Rei che predomina sul finale sulla quale si conclude il secondo atto. L’ultima parte vede arrivare sul palco l’amico Max Gazzè che esegue un assolo introduttivo con il suo basso che apre Stranizza D’Amuri commosso e dovuto omaggio al maestro Battiato, del quale sul finale appare un’immagine sullo schermo suscitando una grande emozione tra i presenti. Nella setlist non poteva mancare l’ormai grande classico L’Ultimo Bacio al termine della quale ringrazia gli amici accorsi sul palco Max Gazzè, Marina Rei ed il chitarrista al fianco da sempre Roccaforte insieme al pubblico con il quale scherzo dicendo: “Fanno finta di essere romani hanno attraversato lo stretto di Messina oggi pomeriggio”.

Si sale di livello con la romantica, intensa e poetica Blunotte, manifesto consoliano per poi cambiare registro con una versione country di Fiori D’Arancio seguita da Orfeo ispirata alla figura mitologica durante la quale si toccano uno dei momenti più alti delle due ore e mezzo del concerto di Carmen Consoli a Roma. Nel gran finale la superhiti Parole Di Burro e A’ FInestra che vede cimentarsi ottimamente anche la Rei con il siciliano. Si riaccendono le luci dell’Auditorium per i saluti del quartetto che ha animato questa splendida serata in musica ma la cantantessa è chiamata a gran voce e ritorna sul palco per un ultimo saluto al pubblico con la chitarra e la sua Amore Di Plastica.

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