
Basterebbe una moviola, un rallenty, per fermare e guardare negli occhi Vera Farmiga. La donna di ghiaccio, che in un treno in corsa, dove non c’è fermata che possa far respirare e abbassare la frequenza del battito, siede sul sedile accanto. “L’uomo sul treno” è un thriller d’azione del 2018. Vera Farmiga è Joann, diretta dallo spagnolo Jaume Collet-Serra. Quando in un treno di pendolari, un solitario viaggio quotidiano diviene giallo mozzafiato, la mente corre ai classici del tempo; da Hitchcock con “La signora scompare“, all”art déco di “Assassinio sull’Orient-Express“, di Agatha Christie. Non ci sarà Poirot a risolvere il caso questa volta, ma bisognerà correre dietro, vagone per vagone, all’angelo biondo vestito d’avventura e seduzione, soltanto apparentemente innocua.
In un treno che riprende a sbuffare, ma solo idealmente, Vera Farmiga, nota al pubblico per i suoi diversi personaggi nei film horror, è la sedicente psicologa, spia, che detta le regole del gioco. Intesse la trama di una caccia serrata sui binari, in cerca di un misterioso sconosciuto. Liam Neeson sarà l’uomo con la sua ventiquattrore, affascinante dallo sguardo da ‘fraintendere’, che le starà accanto nei corridoi stretti, a rincorrersi fino all’ultima cabina. L’attrice e produttrice statunitense, non pare affatto timida: è più volte apparsa in scene hot in diversi film. Esplicite interpretazioni in “Orphan”, “The Departed” e “Down to the Bone”. Vedere per credere. Un’arma d’attrazione in più da aggiungere alla sua conturbante bellezza.
Tra passione ‘vera’ e fuori binario
Dilettanti, abituati a mettervi ansia solo al passaggio del controllore, risparmiatevi l’adrenalina del film, inclusa nel biglietto. C’era una volta il treno che raccordava luoghi lontani; questo, intrappola lo spettatore in una claustrofobica rincorsa contro il tempo. Chi può scenda, abbandoni il convoglio prima dell’insospettabile finale. Vera Farmiga, di origini ucraine, è attualmente sposata, con due figli, con il suo secondo marito, ex tastierista del gruppo Deadsy ed ora carpentiere. Vera, la madre di tutti i serial killer, adora i film di puro horror. Ricordando che, in America, sin da quando si era bambini, il terrore è il genere prediletto in televisione. Vietati nella sua famiglia di educazione cattolica, trovava il modo di guardarli a casa di amici. Non hamburger e patatine, ma una sana dose di proibito.
Lei non abita a Hollywood, ma in una fattoria nel New Jersey. Vuol crescere i figli lontano da Los Angeles. Dove, tra sogni veri o falsi, disillusioni che portano lontano dalla realtà, tutti si sentono attori e mai comparse. Nonostante le insonnie, giustificabili, prima di girare sul set, Vera ha una certa spiccata dimestichezza con il crimine da pellicola. A suo agio, sempre, anche in scene di nudo, restando ‘vera’ di nome e di fatto. Pur essendo l’attrazione della locandina de “L’uomo sul treno“, Vera Farmiga appare per soli 6 minuti totali in tutto il film. “È la mia prima volta su un treno di pendolari…“, dirà in una battuta del copione. Tutto il resto è per lei, consolidata esperienza.
Federica De Candia per MMI e Metropolitan Cinema. Seguiteci!