“Di matrimoni ne ho celebrati cinque; ma veri solo tre“, ha spiegato Patty Pravo sui suoi ex mariti.

Chi sono i cinque mariti di Patty Pravo?

Il primo di questi è stato con Gordon Fagetter, batterista a Londra; “Eravamo fanciulli. La mia felicità, quando ci sposammo da lui a Brighton, fu lavare l’auto con la pompa, in giardino. Ci sarebbe piaciuto un figlio, ma non puoi crescere i figli in tour e ci siamo promessi che non ne avremmo avuti”. Il secondo invece con Franco Baldieri, antiquario a Roma. “Ci incontrammo e ci riconoscemmo. Passammo la notte insieme, e il mattino andammo in Campidoglio a chiedere i documenti per sposarci.” ha ricordato la cantante. L’omosessualità dell’uomo è stato il motivo che ha fatto naufragare le nozze

Dopo Baldieri, è stata la volta di Paul Jeffrey, che la Pravo ha sposato nel 1976. Questa, di fatto, è stata una storia a tre, perché il loro amore è stato vissuto al fianco di Paul Martinez. Nel 1982, poi, la “Divina” ha sposato John Edward Johnson, chitarrista virtuoso, americano di nascita. A separarli sono ben otto anni d’età (allora lui ne aveva 26, mentre la cantante 34), ma questo fatto non ha rappresentato un problema. Nel 1974, tra un matrimonio e l’altro, la Pravo ha conosciuto Riccardo Fogli“Ci sposammo in Scozia, con il rito celtico”, ha ricordato.

Le nozze vere sono quelle con Martinez. Il problema nasce quando sposo a San Francisco l’americano Jack Johnson, grande chitarrista. Dopo Pensiero stupendo, me n’ero andata a vivere lì per bisogno di normalità. Comunque, venne fuori che il matrimonio con Baldieri non era stato annullato bene. Dunque, ero bigama. Mi salvai perché scoprimmo che ero ancora sposata anche con Martinez e la trigamia non è contemplata dalla legge. In totale, fanno sei mariti, quattro veri”.

Con nessuno dei cinque è però arrivato un figlio. Perché? “Non ne ho mai sentito la necessità. – ha ammesso la cantante, spiegando – E non ci ho mai pensato davvero, tranne che con Gordon, il mio primo marito. Eravamo in Giappone. Ci chiedemmo: ma mentre suoniamo chi lo guarda? Pensammo che avremmo potuto dondolarlo collegando la culla al pedale della batteria. Ma mentre lo dicevamo capimmo che non era il caso.”