Chi sono i genitori nobili di Costantino Della Gherardesca

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Di Redazione Metropolitan

Costantino Della Gherardesca, figlio di genitori nobili, Alvin Verecondi Scortecci e di Costanza Della Gherardesca, pur discendendo solo per via materna dalla famiglia aristocratica toscana porta il cognome della madre perché riconosciuto successivamente dal padre, il cui cognome aggiungerà successivamente, solo all’età di 5 anni.

Costantino Della Gherardesca è nato a Roma il 29 gennaio 1977. La sua famiglia discende da un casato nobiliare toscano: sua madreCostanza, ha “sangue blu” mentre suo padre Alvin Vescondi Scortecci non ha nessun legame con l’aristocrazia. Ha ricevuto solo a 5 anni il cognome del padre: a quell’età lo aveva riconosciuto come suo figlio. Il suo rapporto con i genitori non è stato sempre facile, ma ha rivelato più volte di confessare tutto a sua madre, una donna dalla mentalità aperta.

Costantino della Gherardesca non è il vero nome del personaggio televisivo, bensì la versione in forma contratta. Il vero nome dell’opinionista di origini aristocratiche è Costantino Della Gherardesca Verecondi Scortecci… Un bel ‘peso’ da trascinarsi. Il giovane Costantino si laurea in filosofia presso il King’s College London e all’inizio del millennio si affaccia al mondo televisivo italiano: il suo albero maestro è Piero Chiambretti che, da quel momento in poi, lo predilige tra i vari opinionisti in circolazione, nei suoi programmi.

Costanza della Gherardesca (1939) sposò il conte Niccolò Gaetani dell’Aquila Caetani (1928-2011), da cui ha avuto due figli, Olimpia (1959) e Filippo (1964); poi ha divorziato.
Costantino (1977) è nato dalla successiva relazione con Alvin Verecondi Scortecci, che lo ha riconosciuto 5 anni dopo che era già stato dichiarato con il cognome della madre.

La storia dei nobili Gherardesca

La storia di Castagneto Carducci vede come assoluta protagonista la famiglia dei Conti della Gherardesca. La presenza di questa nobile famiglia accomuna le vicende storiche di quasi tutti i borghi di questo territorio, come Bolgheri, Donoratico, Montescudaio, Guardistallo, Riparbella, Settimo, Castagneto e Segalari.

Il cognome della famiglia è un patronimico che deriva da Gherardo, il primo membro della famiglia di cui si abbiano notizie sicure. Gherardo, vivente nel X secolo, fu Signore di Volterra, di Pisa e feudatario del castello di Donoratico.

Discendeva da san Walfredo, fratello dei re longobardi Astolfo e Rachis, il cui nonno era Pemmone duca del Friuli. Questa nobile famiglia possiede già nella seconda metà del X secolo feudi disseminati per tutta l’antica Tuscia. Furono investiti del titolo di conti di Volterra e, fedeli a Enrico II imperatore, videro ampliare, nel secolo successivo, le proprietà terriere e privilegi politici ed economici.

I della Gherardesca furono poi una potentissima famiglia in Pisa, esercitarono più volte il vicariato per conto della Repubblica di Pisa sui territori della Maremma Pisana a capo della fazione dei Raspanti insieme alla consorteria degli Appiani.La famiglia vanta una serie di religiosi e santi come Pietro, cardinale morto nel 1145, beato san Guido, la beata Gherardesca, il beato Gaddo, ma si ricordano anche personaggi di valore in guerra come il conte Gherardo di Biserno che prese parte alla battaglia contro gli arabi alle isole Baleari occupate dai pisani nel 1113, e del primo podestà di Volterra, Tedice di Castagneto.

In Sardegna si insediarono al seguito dell’espansione di Pisa nel Mediterraneo. Gherardo e Ugolino acquisirono molte terre sull’isola tra cui la porzione del Giudicato di Cagliari corrispondente all’odierno Sulcis-Iglesiente, dove era ubicata la città di Villa di Chiesa (oggi Iglesias) e dove possedettero il castello di Acquafredda.

Il famoso conte Ugolino (reso immortale da Dante nei versi della Divina Commedia) fu signore di Pisa. Partecipò alla battaglia della Meloria in difesa del porto pisano. Nella battaglia ci furono molti morti da parte pisana e Ugolino venne accusato di tradimento; scagionato divenne podestà di Pisa e dovette gestire la pace dopo la sconfitta della Meloria.

In seguito il conte subì una congiura da parte di altri nobili che lo accusarono nuovamente di tradimento e il conte Ugolino venne imprigionato nel luglio 1288 nella Torre della Muda dove mori poco tempo dopo di fame insieme ai figli.