Chiara Gamberale, è una scrittrice nota al pubblico anche come autrice tv, conduttrice e contributor per magazine. Raccoglie nei suoi libri le incoerenze degli esseri umani. I temi cari all’autrice sono incentrati sulla capacità o incapacità di reagire alle difficoltà e ai cambiamenti che ci troviamo ad affrontare nella vita.
Nata e cresciuta a Roma, dopo aver frequentato il Liceo consegue la laurea presso il DAMS dell’Università di Bologna. L’esordio narrativo risale al 1999 quando pubblica il romanzo Una vita sottile ma già nel 1996 aveva vinto il premio di giovane critica Grinzane Cavour promosso da La Repubblica. Da lì in poi seguono una serie di successi che la portano ad essere scelta come finalista per il Premio Campiello nel 2008 con il libro La zona cieca. Il suo ultimo lavoro si intitola Il Grembo paterno (2021).
Cosa c’è tra le pagine dei libri di Chiara Gamberale
La scrittura di Chiara Gamberale è lo specchio della sua interiorità, filtrata attraverso l’espediente narrativo dell’alter-ego. La sua controfigura più celebre è Lidia Frazzani, protagonista de La zona cieca, Le luci nelle case degli altri (2010) e Adesso (2016). Il modo di concepire la vita e l’amore unisce la realtà e l’espediente letterario in modo indissolubile. Un ulteriore aspetto della sua narrativa è il ricorso ai classici: nell’Isola dell’abbandono (2019) si fa riferimento al mito di Teseo e Arianna.
Arianna, piantata in asso da Teseo vive l’esperienza dell’abbandono ma non esplicita i suoi sentimenti. L’autrice invece si addentra nell’animo della protagonista il cui nome è appunto Arianna, per elaborare due diversi modi di porsi rispetto ad una mancanza: restare paralizzati nella tristezza o elaborare la perdita e gestire la propria vita imparando dalle esperienze dolorose. Il famoso pathei mathos greco. L’Arianna di Gamberale affronta alcune difficoltà che la portano infine alla decisione di farsi seguire da uno psicoterapeuta.
Il piglio psicologico nei racconti di Gamberale
Il piglio introspettivo accomuna gran parte delle sue storie. Nel romanzo Per Dieci Minuti (2013), troviamo un mese di diario della vita della protagonista, Chiara, che si trova ad affrontare un momento particolarmente complicato della sua vita e la “Dottoressa T” la aiuterà a guardare le cose da un’altra prospettiva. Nel già citato La zona cieca, la protagonista Lidia passa la sua esistenza in una clinica per curare il male che si porta dietro da sempre, l’anoressia. La scrittrice ha la capacità di farci entrare in un mondo di “auto-fiction” riuscito e coinvolgente, in grado di confortarci attraverso uno stile semplice ma colmo di significato.
”Qualcosa” di Chiara Gamberale e Tuono Pettinato
Meno conosciuto ma molto originale e attuale è il romanzo Qualcosa (2017) scritto da Gamberale e illustrato dal fumettista Tuono Pettinato: una favola moderna nella quale la scrittrice indaga l’amore, il dolore, le ossessioni dei nostri giorni e persino i social network attraverso le vicende della principessa Qualcosa di Troppo. Con toni sognanti mostra come anche il “niente” possa dare un senso alle giornate. Un’originalissima riflessione sul senso o non-senso della vita a partire dallo «spazio vuoto» che ognuno ha dentro di sé.
Alessia Ceci
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