‘Cinque minuti e poi’ Maurizio Arcieri

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Di Alessandro Carugini

Maurizio Arcieri fonda i New Dada negli anni sessanta. Il nome è chiaramente ispirato al movimento artistico d’avanguardia del dadaismo. Nel 1965, il gruppo ha modo di suonare come gruppo di spalla nella tournée che vede i Beatles esibirsi a Milano, a Genova e a Roma. Il 1967 vede il suo l’esordio come solista con il nome d’arte di Maurizio arrivando al successo con 5 minuti e poi. Nel 1976, insieme a Christina Moser, fonda a Londra il duo Krisma.

Maurizio Arcieri ed i New Dada

I New Dada si formarono dall’incontro di sei ragazzi appassionati di musica beat: Maurizio Arcieri, Renato Vignocchi, Franco Jadanza, Ferruccio Sansoni, Giorgio Fazzini e Ricky Rebaioli. Rebaioli è rimpiazzato quasi subito da Gianfranco Longo. Gli unici due ad avere un’esperienza pregressa in una band sono Sansoni e Longo, entrambi provenienti dai Dandies. Si differenziano dalle altre band dell’epoca fin dal nome, ispirato al dadaismo, e soprattutto dal look: giacca e cravatta nera, camicia bianca e niente “capelloni”.

Nel 1965 vennero scritturati dalla Bluebell Records e pubblicano il singolo ‘Ciò che fai’, cover di ‘When You Walk in the Room’ di Jackie DeShannon, tradotta da Mogol. Il singolo ebbe un discreto successo, ma comunque inferiore alla stessa cover fatta dai Rokes. Nonostante questo, nel giugno di quell’anno l’impresario Leo Wätcher li ingaggiò per suonare come spalla durante il tour italiano dei Beatles del 1965.

Il successo e la fine dei New Dada

I successivi 45 giri della band riscossero un successo ancora maggiore, in particolare ‘Non dirne più’, cover di Sick and Tired di Chris Kenner, con la quale partecipano al Cantagiro del 1966. Arrivano terzi dietro all’Equipe 84 e ai Rokes. Il 1966 è anche un anno in cui il gruppo apparve in vari programmi televisivi in prima serata, come ‘Aria condizionata’ e ‘Studio Uno’, e tenne numerosi concerti in giro per l’Italia, fra cui quello della serata inaugurale del Piper di Milano. La band parte per qualche date all’estero. Nello stesso anno i New Dada vinsero la prima edizione del Festival dei Complessi di Rieti. A fine anno pubblicano il loro primo ed unico LP: I’ll Go Crazy. L’album comprende alcuni dei singoli migliori pubblicati nei due anni precedenti, alcuni inediti e cover di James Brown, The Kinks e Lloyd Price.

Nel gennaio del 1967 i New Dada pubblicano una versione italiana di ‘Lady Jane’ dei Rolling Stones, con la quale avevano vinto un “disco giallo” durante la puntata del 19 novembre 1966 dello storico programma radiofonico Bandiera gialla. Il singolo, che avrebbe dovuto consacrarli definitivamente nel panorama beat italiano, si rivelò invece essere il loro ultimo lavoro in studio. I dissidi tra i membri della band sfociarono in aperta rottura fra Arcieri e Longo da un lato e Sansoni, Vignocchi e Jadanza dall’altro. Entrambe le fazioni cercarono di ottenere l’utilizzo esclusivo del nome, ma nessuna delle due vi riuscì.

La storia della band finì sostanzialmente con questa separazione.

Maurizio Arcieri, in arte Maurizio

Maurizio Arcieri debuttò dunque come solista nel 1967, con il nome d’arte di Maurizio; il successo arrivò nel 1968 con il brano “5 minuti e poi“, presentato alla quinta edizione della manifestazione canora radiotelevisiva “Un disco per l’estate”. Quell’anno ha vinto Riccardo Del Turco con “Luglio“. Il brano di Maurizio fu fu un grande successo commerciale, a dispetto della accuse di plagio. Infatti la canzone è firmata da Herbert Pagani, Lamorgese e Prestipino. Anche se non dichiarato si tratta di una cover di ‘Who’s Gonna Break Your Heart ‘ di Roye Lee. Gli autori vennero accusati di plagio per la spiccata somiglianza con l’originale sia nella melodia che nell’armonia. Ma la storia è più complessa! Gli autori di ‘Cinque minuti e poi’ presero come base non il disco originale inglese ma una versione italiana del gruppo “Franco Greco and the Pupi” dal titolo “Tu che conosci lei”. Il testo in italiano è di Beppe Cardile. Alla fine finì tutto in un nulla di fatto.

Maurizio si cimentò anche come attore, partecipando al musicarello “Quelli belli siamo noi“, e come protagonista di alcuni fotoromanzi.

Maurizio & Christina: i Krisma

I Krisma nascono da un’intuizione di Maurizio Arcieri, che decide a metà anni 70 di creare un gruppo dalle forti influenze punk con colei che diventerà la sua compagna di vita, Christina Moser. I Krisma vogliono fare le cose in grande fin da subito e assumono come produttore per il loro primo album Nico Papathanassiou, fratello del ben più famoso Vangelis, che li guida attraverso una ricerca sonora innovativa. Chinese Restaurant esce nel 1977. Ha le atmosfere sonore vicine ai Velvet Underground ed il duo viene notato soprattutto all’estero.

Nel successivo lavoro l’influenza punk viene sostituita da una maggiore voglia di sperimentare. I Krisma vanno verso sonorità più vicine all’elettronica e alla nascente new wave. Nel 1979 pubblicano un altro album con Papathanassiou, Hibernation, in cui appunto sposano atmosfere meno aggressive dal punto di vista musicale, ma non certo da quello concettuale. Per Aurora B., il primo singolo del disco, venne realizzato uno dei primi videoclip italiani, in cui i due protagonisti inscenavano un rapporto sessuale, che poi sfociava in un suicidio: sicuramente molto poco adatto al pubblico italiano dell’epoca.

Ascesa e caduta dei Krisma

La voglia di andare oltre le consuetudini musicali ed espressive incrocia la strada di un tastierista tedesco, Hans Zimmer. All’epoca era un semplice session man, che aveva avuto esperienze con gli Ultravox e i Buggles. Hans accetta di diventare il terzo elemento dei Krisma, portando freschezza nella band, che, con lui, raggiunge l’apice sia a livello compositivo che commerciale.

Many Kisses, contenuta in Cathode Mamma del 1980, vende un milione di copie in tutta Europa e porta i Krisma a diventare una realtà molto appetibile per le case discografiche. Intanto l’ultimo arrivato decide di abbandonare la band dopo neanche un anno e mezzo e di cercare una band. Zimmer era stanco dei tour.

Maurizio e Christina attraversano gli anni 80 pubblicando altri dischi. La musica purtroppo cambia velocemente e loro non riescono a ripetere il successo a cui si erano abituati. Arriva un contratto da mezzo milione di dollari e la possibilità di lavorare negli Stati Uniti. Ciò è più che sufficiente per convincere il duo a tentare una nuova esperienza musicale. Ancora una volta senza successo.

I Krisma ed il nuovo millennio

Tornano in Italia e passano all’etichetta discografica di Vasco Rossi. Incidono fino a fine decennio e iniziano a collaborare con vari programmi televisivi, fino al 1998: quando fondano Krisma TV, in cui sperimentano sovrapposizioni di immagini e musica.

Gli anni successivi sono quelli della riscoperta e delle collaborazioni con Subsonica, Battiato e soprattutto  Chiambretti, in un continuo reinventarsi che ha permesso loro di rimanere sempre al passo con i tempi.

La storia dei Krisma, vissuta all’insegna della trasgressione punk e della creatività più sfrenata, ha attraversato tra alti e bassi tutta la musica italiana, arricchendola con sfumature innovative e spesso coraggiose. Maurizio e Christina non si sono mai fermati, non sono mai scesi a compromessi: questa è la loro maggiore eredità! Riposate in pace!

Alessandro Carugini

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