Cinque opere d’arte per celebrare il Blue Monday

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Di Marianna Soru

Anche quest’anno è arrivato, facendosi sentire più forte che mai: il Blue Monday. Dichiarato ufficialmente il giorno più triste dell’anno, cade il terzo lunedì del mese di gennaio. Quest’anno cade oggi, 18 gennaio 2021: poteva forse non essere la ricorrenza più adatta, in tema con il periodo che stiamo vivendo? La pandemia da covid-19 ha segnato profondamente l’umore e la psiche di tutti noi. Sebbene siamo in clima di “mal comune, mezzo gaudio”, ogni tanto è giusto e normale farsi prendere dallo sconforto.

In tema di sconforto poi, l’arte ci viene in aiuto. Non necessariamente dobbiamo reprimere sempre le emozioni negative, anzi: sfogarsi aiuta a eliminare un po’ di negatività. Così, se siete nel mood blue monday, fate partire una playlist un po’ triste e osservate con noi queste opere d’arte che esprimono un sentimento molto temuto: la tristezza.

Tears, Man Ray, 1932 - PhotoCredit: © Pleasurephoto Room
Tears, Man Ray, 1932 – PhotoCredit: © Pleasurephoto Room

Il Blue Monday nell’arte

Se pensiamo alla tristezza, o se siamo tristi, una delle prime cose che facciamo è proprio piangere. Ne coglie bene l’essenza il surrealista Man Ray con la sua opera Tears, o Larmes in francese. Datata 1932, e pubblicata nel 1935 nel giornale surrealista Minotauro, la foto è attualmente conservata al Getty Museum della California.

Sulla soglia dell'eternità, Vincent Van Gogh, 1890 - PhotoCredit: © analisidellopera.it
Sulla soglia dell’eternità, Vincent Van Gogh, 1890 – PhotoCredit: © analisidellopera.it

Anche van Gogh, pittore della tristezza per eccellenza, porta una sua testimonianza dei sentimenti negativi. Il pittore infatti soffriva di un disturbo di depressione maggiore. Sebbene siano state fatte, negli anni, più di quattrocento diagnosi su di lui, è difficile stabilire quale fosse effettivamente il disturbo da cui era affetto. In ogni caso, riusciva a portare sulla tela i suoi sentimenti, come dimostra il bellissimo quadro Sulla soglia dell’eternità, datato 1890.

Blue nude, Pablo Picasso, 1902 - PhotoCredit: © pablopicasso.org
Blue nude, Pablo Picasso, 1902 – PhotoCredit: © pablopicasso.org

Per restare in tema blu, quale artista meglio di Picasso capisce questa strana ricorrenza? Pablo Picasso entra nel suo periodo blu proprio a causa della depressione. Comincia nel 1901, dopo la scoperta dell’artista della morte dell’amico Carlos Casagemas, morto suicida all’inizio di quell’anno. I toni cupi e malinconici del blu sono ben espressi nell’opera Blue nude, risalente al 1902.

Caino uccide suo fratello Abele, Henri Vidal, 1896 - PhotoCredit: © wikipedia.org
Caino uccide suo fratello Abele, Henri Vidal, 1896 – PhotoCredit: © wikipedia.org

La prossima opera d’arte, una scultura per la precisione, ci catapulta nella disperazione totale. La bellissima Caino uccide suo fratello Abele, dello scultore Henri Vidal. L’opera, datata 1896, è conservata ai Jardins des Tuileries di Parigi. In tema Blue Monday, esprime bene la sensazione di sconforto, specie se racconta un evento drammatico: a volte anche noi ci sentiamo un po’ come Caino.

L.O.V.E, Maurizio Cattelan, 2010 - PhotoCredit: milanocittastato.it © Domenico Vecchio
L.O.V.E, Maurizio Cattelan, 2010 – PhotoCredit: milanocittastato.it © Domenico Vecchio

E per concludere, salutiamo degnamente il Blue Monday di quest’anno con la celebre L.O.V.E di Maurizio Cattelan, meglio nota come il Dito. L’opera, che dal 2010 si erge fieramente davanti alla Borsa di Milano, in piazza Affari, è molto esplicativa. Non è necessariamente dedicata alla tristezza, ma come sappiamo, il mood “blue” spesso ci porta anche dei sentimenti di rabbia.

Chiaramente queste sono solo cinque delle infinite opere che rappresentano la tristezza, l’angoscia, tutti quei sentimenti negativi che non sono molto piacevoli. Abbiamo tutti il nostro periodo blu, nei momenti peggiori, prima o dopo. Insomma, come diceva qualcuno, la vita è fatta di scale… Oggi, se ci sentiamo un po’ tristi, ne abbiamo tutto il diritto. Ma non perdiamo mai la speranza di un giorno migliore.

Marianna Soru

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