Come rimuovere l’amianto e quando si deve fare

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Di Redazione Metropolitan

Purtroppo ancora oggi le possibilità di individuare dell’amianto all’interno di costruzioni di nostra proprietà e dunque di cui siamo responsabili è molto alta. Questo perché sono tanti anni che è in corso un’opera di bonifica che non può essere immediata dal momento che quando si deve rimuovere amianto si dà la priorità alle strutture dove questo materiale sta cominciando a degradarsi. Prima degli anni ‘90 si è assistito ad almeno un decennio di vero boom dell’amianto, anche conosciuto con il nome di eternit a causa del nome della storica ditta che lo produceva. Perciò veniva davvero inserito ovunque, non solo nell’edilizia ma addirittura per andare a costruire degli oggetti di uso quotidiano.

Il problema è che quando si è scoperto che risultava pericolosissimo per la salute ormai era ovunque e, soprattutto, le persone non erano in grado di distinguerlo. Ciò significa che il pericolo di entrarci in contatto deriva anche dal fatto di non poter individuare con facilità. Se abbiamo ritrovato dell’amianto è importante non toccarlo, perché il suo contatto potrebbe provocare il rilascio delle sue fibre nell’aria se questo materiale è in stato di degrado.

Queste fibre sono talmente piccole da risultare invisibili e, una volta respirate, non possono più essere tolte dai polmoni e provocano malattie di massima gravità. È proprio questa alta tossicità che ha costretto lo Stato a prendere dei provvedimenti importanti e a mobilitarsi quando si tratta di gestire lo smaltimento dell’amianto. A tal proposito sono state autorizzate delle ditte che hanno reso competenti dei professionisti grazie ad una formazione specifica.

Se già è importante ricordarsi di riciclare correttamente i rifiuti, a maggior ragione quando essi sono pericolosi e tossici.

Non si può provvedere da soli allo smaltimento dell’amianto, ma bisogna affidarsi necessariamente ad un esperto del settore.

È bene essere allertati al problema, e magari indagare un po’ sul proprio edificio, soprattutto se si tratta di una costruzione che è sorta prima del 1994. E se dovessimo veramente individuare la presenza di amianto l’unica cosa che possiamo fare è isolare la zona dove lo abbiamo trovato, eventualmente coprendola con una sorta di capsula o di scudo in modo che non ci si avvicini nessuno. Che si tratti di amianto o di eternit (amianto legato al cemento) a bonificarlo dovrà essere un tecnico specializzato perciò nessuno deve avvicinarsi perché potrebbero respirarlo. Tutto ciò vale se l’amianto a cominciato a rovinarsi, perciò se è presente bisogna comunque tenerlo sotto controllo. Un professionista potrà scegliere di andare ad utilizzare dei prodotti impregnanti che hanno lo scopo di penetrare all’interno dei materiali per andare a occludere i pori, oppure si potrebbe scegliere di andare a sovrapporre alla lastra di amianto un’altra lastra che ne è privo, realizzando una sorta di copertura che eviti il rilascio delle fibre nell’aria. Qualora si ritenesse che questo due tipi di interventi non fossero sufficienti, si dovrà procedere con una rimozione integrale del materiale degradato.

A deciderlo potrà essere comunque qualcuno che conosce a menadito il tema e soprattutto può avere dei parametri di riferimento per capire quanto è elevato il rischio.