Coronavirus e settimana bianca: le richieste delle Regioni interessate

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Di Redazione Metropolitan

Non è una novità che il Natale 2020 sarà un Natale unico nel suo genere. Manca meno di un mese alla festa preferita di tanti, grandi e piccoli che siano, ma quest’anno l’atmosfera che circonderà le strade e le piazze sarà malinconica. Possiamo già ammirare luminarie e decorazioni per le vie delle città, ma stavolta le luci sfavillanti e lo scintillìo degli addobbi non saranno accompagnati dalla classica aura di magia e dalla frenesia delle persone che accorrono da ogni parte per acquistare i regali.

Anche questa è una delle innumerevoli conseguenze che il Coronavirus sta portando con sé.

In attesa del nuovo Dpcm ci si chiede, inoltre, quale sarà la sorte delle località sciistiche Italiane. Il pensiero preoccupa sia i proprietari di hotel, ristoranti, impianti sciistici e rifugi, che gli appassionati del tipico sport invernale, i quali vorrebbero già organizzare la settimana bianca sulle nostre bellissime Alpi.

Le Regioni che premono affinché sia concessa e garantita una riapertura delle piste da sci sono la Lombardia, il Piemonte, il Veneto, la Valle D’Aosta, la Provincia Autonoma di Bolzano, la Provincia Autonoma di Trento e il Friuli-Venezia Giulia. Il Governo, però, ha ribadito che l’eventuale concessione porterebbe con sé un enorme rischio in quanto si creerebbe un’ulteriore occasione di assembramento. Anche se possiamo azzardarci a dire che i contagi sono in fase calante, il numero è comunque alto e non bisogna abbassare la guardia proprio adesso. Gli Assessori delle già citate Regioni non demordono e hanno già stilato un documento nel quale danno voce alle loro richieste in merito, proponendo anche delle soluzioni che “permettono di avviare la stagione con gradualità applicando i vari protocolli di sicurezza“. Chiedono ancora: “Il Governo ci ascolti, consenta l’apertura degli impianti di risalita con questo criterio e permetta la mobilità regionale“. Inoltre, propongono la possibilità di sciare solo per i cittadini che possiedono (o affittano) una seconda casa nelle località sciistiche e per coloro che pernottano almeno una notte in una diversa destinazione. Così facendo, non si crea sovraffollamento e si rispettano le misure disposte a tutela della salute.

In caso di decisione negativa da parte del Governo, ovvero con la disposizione della chiusura degli impianti sciistici, i Presidenti delle Regioni hanno chiesto, in via preventiva, dei ristori per le attività economiche che resteranno chiuse.

Ma la lungimirante Valle D’Aosta pensa già ad una nuova soluzione: renderà obbligatorio il tampone per le persone che decideranno di trascorrere la famosa settimana bianca nelle sue suggestive mete. Il test, da effettuare entro le 72 ore precedenti all’arrivo, sarà una prevenzione che affiancherà le varie disposizioni precauzionali.

Concludendo, dobbiamo attendere e vedere come si evolve la situazione: le decisioni definitive derivano in via esclusiva dalla curva dei contagi, dalla campagna vaccinazione e ovviamente dal rispetto di tutte le regole e restrizioni.

Enrica Valentini